La notizia più bella per i tanti fan che hanno gremito la Sala dei Notari è giunta in tarda serata, annunciata da Diego Bianchi: Gazebo, dopo altre quattro puntate in seconda serata, si fermerà per tre settimane per poi ripartire dal 22 maggio con cinque puntate in prima serata su Rai Tre.
Come da tradizione, anche quest’anno l’allegra brigata di Gazebo ha regalato circa tre ore di spettacolo e divertimento al pubblico del Festival (in diretta streaming sul su Repubblica.it e festivaldelgiornalismo.com e disponibile su Youtube a partire da sabato 18), mescolando satira, reportage e momenti comici. L’introduzione è stata affidata a Mirko Matteucci, in arte Missouri 4, il primo a fare ingresso in Sala dei Notari (anagramma di “distrai la noia”, secondo il tassista romano), con il suo monologo sulle disgrazie capitategli in questo venerdì 17.
Si è poi immediatamente entrati nella stretta attualità, riproponendo il video del battibecco di giovedì tra Marco Damilano e Gianfranco Fini negli studi di Otto e mezzo a La 7, con il lapsus su Bolzaneto del Ministro degli Interni all’epoca dei fatti del G8 di Genova. “Dietro le quinte ha continuato a sostenere fosse un lapsus, ma in realtà non ricordava cosa fosse successo alla Diaz, l’ha completamente rimosso”, ha confessato Damilano lanciando l’hashtag #nonmiricordo, riproposto per altri temi nel corso della serata. Sul tema delle morti di Stato è poi intervenuto Marco Dambrosio (Makkox), presentando la sua vignetta su Stefano Cucchi, raffigurato come Gesù sulla croce.
Il bersaglio della compagnia di Gazebo è stato poi il premier Matteo Renzi, in questi giorni in visita a Washington, beccato per la sua disinvolta discesa dalla scaletta dell’aereo di Stato, dopo l’ ormai celebre marcia davanti alle forze armate al fianco dei Capi di Stato di turno negli incontri internazionali. Il momento di satira è proseguito con un botta e risposta tra Damilano e Zoro (“Obama ha detto di essere impressionato da Renzi”, ha fatto notare Damilano; “Obama è facilmente impressionabile”, ha ribattuto Zoro), concluso dallo “stay hungry, stay footing” di Damilano, riferito alla corsetta mattutina di Renzi nei suoi giorni americani.
Il dibattito si è poi spostato sulle vicendedell’acciaieria di Terni, raccontate da un reportage filmato durante le manifestazioni di protesta instaurate a Roma dagli operai della siderurgica, rimasti vittime di scontri con la polizia che portarono alla presentazione di una mozione di sfiducia contro il Ministro degli Interni Alfano (con tanto di citazione del video di Gazebo negli atti parlamentari).
Diego Bianchi, a seguito della messa in onda del reportage, sarebbe poi stato ringraziato dalla città di Terni, concedendogli di accendere la stella cometa più grande del mondo, come documentato nell’estratto video.
In onore del Festival Internazionale del Giornalismo, il vignettista Makkox ha poi proposto un tutorial su come scovare gli scoop, elencando le nuove cinque W del giornalista: Whisky (seguire l’alcol, i rinfreschi a cui partecipano i politici), Wolf’s ass (recarsi ovunque, anche dove non va nessuno), only When you live (Dio è nei titoli di coda), folloW the shit (su Twitter seguire tutti, anche i nemici) e When in trouble go wide (quando hai problemi, vai largo, vira sul pop).
Sul finale è stato riproposto il video della spedizione di Gazebo a Sanremo sulle tracce di Albano e Romina, prima di chiudere con le toccanti immagini dei migranti salvati dai barconi in arrivo a Lampedusa (ospite della prossima puntata di Gazebo sarà Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, come annunciato da Zoro) con in sottofondo “Grande amore” de Il Volo, canzone prima classificata all’ultimo Festival di Sanremo.
La conclusione è stata affidata alla celebre social top ten, dedicata al Festival Internazionale del Giornalismo, mostrando i tweet più divertenti con l’hashtag ufficiale #ijf15.
Leonardo Vaccaro