Germania, il caso dei giornalisti indagati per alto tradimento

È possibile fidarsi di un governo che non ammette le proprie responsabilità anche in caso di un evidente coinvolgimento? Si pone questa domanda Markus Beckedah, fondatore e direttore di Netzpolitik.org in occasione dell’incontro di oggi nell'ambito del Festival Internazionale del Giornalismo.

La storia è nota, e racconta di un piccolo blog politico inaspettatamente balzato agli onori della cronaca per essere stato accusato di alto tradimento. È il luglio 2015 quando la piccola redazione di Netzpolitik.org riceve la notifica da parte della Procura Generale di Berlino. Ad aver scatenato la magistratura tedesca, la denuncia di una pesante e sistematica sorveglianza dei servizi segreti tedeschi sui contenuti in circolazione su internet.

L’incontro è stato occasione per ripercorrere tutte le tappe di questa vicenda, diventata in breve tempo di dominio pubblico. “Abbiamo scoperto che neanche la grande stampa fosse cosciente del fatto che in Germania esista ancora questo tipo di reato. L’ultimo caso pervenuto risale ai primi anni Ottanta, e noi stessi ritenevamo fosse una possibilità oramai sorpassata”. “Un evento che mi ha cambiato la vita”, ha confessato poi Beckedah, ammettendo di aver dovuto tranquillizzare la madre. Si tratta infatti di un reato che può sfociare in una condanna di detenzione da un anno all'ergastolo.

“Una serie di circostanze positive ci hanno aiutato - ha ammesso successivamente Beckedah - prima tra tutte l’aver ricevuto la lettera in piena estate e a ridosso della fine della crisi greca, fattore che ha sviato l’attenzione”. “Nonostante questo - ha ricordato inoltre il direttore di Netzpolitik - l’accaduto ci ha dato una grande opportunità, ovvero far arrivare il messaggio a un gran numero di persone, le stesse che diversamente non avrebbero fatto caso a un tema di grande rilievo come quello della sorveglianza di massa”.

L’intervento di Beckedah si è concluso con una serie di richieste indirizzate al governo tedesco. Tra le principali, una nuova definizione del concetto di ‘segreto di stato’, tale che non comprenda affari attuali e di interesse pubblico. Inoltre, la possibilità di garantire ai blogger le stesse tutele che riguardano i giornalisti. L’appello riguarda poi la creazione di leggi migliori a tutela dei whistleblower, ovvero di coloro che denunciano azioni illecite da parte del governo. Infine, il mettere fine alla sorveglianza di massa.

Annalisa Masi