Perugia, 03/05/2014
Speakers: Andrea Nelson Mauro (co-fondatore dataninja.it), Alessio Cimarelli (co-fondatore dataninja.it), Luca Corsato (co-fondatore #Opendatavenezia), Vincenzo Patruno (ISTAT)
Alle ore 12, presso l’Hotel La Rosetta, sono stati presentati i risultati dell’Hackathon, che ha avuto come temi la sanità, la politica, la ricerca e l’innovazione, le imprese e i fondi europei. L’incontro è iniziato con l’intervento “virtuale” di Maurizio Napolitano, fondatore di Spaghetti Opendata, che ha parlato al pubblico via skype. Napolitano ha sottolineato l’importanza degli open data e di come essi permettano di “riutilizzare la conoscenza del passato per costruire qualcosa d nuovo, per migliorare”.
Poi Andrea Nelson Mauro ha raccontato al pubblico l’esperienza di partecipazione all’Hackathon: ha spiegato che i partecipanti si sono divisi in 8 gruppi ed hanno iniziato a lavorare sui dati, dando vita a prodotti giornalisticamente rilevanti.
La prima a presentare il progetto del suo team, “Sport e stereotipi di genere” è stata Mara Cinquepalmi che ha parlato delle varie fasi del monithon sugli stereotipi di genere nel mondo sportivo. Questo è stato realizzato attraverso due fasi: raccolta degli screenshot dalle homepage delle varie testate – usati poi per una gallery – e la creazione di un data set e di infografiche. Da questa ricerca è risultato che tali stereotipi riguardano le donne, mostrate spesso in costume o in posa da modelle, siano esse atlete o fidanzate degli atleti.
Il secondo progetto, “Infarti: meno morti nei grandi ospedali”, è stato presentato da Alessio Cimarelli. In questo caso il team si è soffermato sugli indicatori dell’infarto, che è una delle maggiori cause dei decessi in Italia. L’obiettivo: misurare l’efficacia dei trattamenti nelle strutture, creando un legame – basato sui dati, con fonte Agenas – con la dimensione delle strutture ospedaliere, in termini di reparti. La ricerca ha dimostrato che nelle piccole strutture si muore il doppio rispetto alle grandi strutture.
“Voto dopo il tg”, il terzo progetto, presentato da Gianluca de Martino, ha evidenziato una presenza molto forte dei partiti politici nelle televisioni, in prossimità delle elezioni. Fonte del monitoraggio: AGICOM. Sono stati analizzati i tre telegiornali RAI, i tre telegiornali Mediaset, il tg di La7 e Sky tg24 e presentati i dati relativi alle presenze istituzionali in tv – che in prossimità delle elezioni nel 2013 avevano raggiunto, nell’anno, 1577 ore – e un grafico che confutava la relazione tra presenza dei vari partiti nelle trasmissioni televisive e il loro rendimento alle urne.
Giulia Annovi ha presentato, invece, “Ricerca e Sviluppo: a chi vanno i fondi strutturali del PON-REC?”. La ricerca, - che si proponeva di analizzare l’utilizzo dei 4 miliardi di fondi europei per risollevare il sud d’Italia ricevuti nel 2007 – ha dimostrato che, sinora, solo un terzo di quei fondi è stato utilizzato. Se, da una parte, questa opportunità finanziaria ha promosso la collaborazione attiva dei soggetti interessati – imprese, università, enti di ricerca – dall’altra è necessario che questi enti si affrettino a finalizzare i progetti proposti, prima della restituzione obbligatoria dei fondi non utilizzati, nel maggio 2015.
Vincenzo Patruno e il suo team hanno parlato del progetto “Dove sono i lavoratori no profit”, ricerca basata sui dati ISTAT relativi al censimento di: addetti al no profit – che Patruno ha definito attori di un’economia sociale in forte crescita – addetti alla pubblica amministrazione e addetti alle imprese. Viene, così, fotografata la situazione del paese, attraverso il calcolo delle percentuali sul totale nazionale. La ricerca – ha detto Patruno – è solo un inizio.
“Social University – twitter e le università” è il titolo del lavoro presentato da Giuseppe Futia, il quale, con il suo team, ha costruito una visualizzazione che rappresentasse tutte le università italiane sulla base del numero degli studenti, analizzando il numero di follower delle stesse su twitter. È risultato che nelle università del Sud Italia il numero di follower è minore rispetto a quelle del Nord. È stata, inoltre, realizzata una combinazione dei dati sui follower e il numero degli iscritti nelle varie università, cosa che si è rivelata utile per comprendere le politiche che esse seguono.
Infine, Mauro ha illustrato i risultati degli ultimi progetti. “Monithon al Festival del giornalismo: ecco com’è andata”, che ha monitorato il Digital Divide in Umbria, allo scopo di capire come vengono spesi i fondi europei per i beni culturali a Perugia con il metodo Monithon.
“Meteo su twitter”, invece, analizza la relazione tra chi comunica la notizie e chi la riceve e il ruolo dei player pubblici o privati, regionali e nazionali.
Per approfondire i risultati di queste ricerche, è possibile visitare il sito di Dataninja, all’indirizzo: http://school.dataninja.it/class/hackathons/
Chiara Borsini