Hyperlocal news

Sala del Dottorato, ore 16.00

Che cos'è il giornalismo iperlocale? Questa la domanda con la quale si apre il panel intitolato 'Hyperlocal  news'. La discussione inizia con l'intervento di Andrea Iannuzzi, direttore AGL, che  cerca di rispondere a questa domanda, sostenendo che 'iperlocale' non è il racconto di ciò che accade nel proprio vicinato, ma è qualcosa di molto più profondo. I siti iperlocali sono tali perché indagano su temi che vengono tralasciati da un giornale editoriale, il quale si trova ogni giorno a fare i conti con tante edizioni e con altre necessità, anche economiche.
Da un lato, quindi, i media mainstream sono abituati a considerare notizie nazionali e regionali, ma non iperlocali; dall'altro, le start-up dei siti iperlocali svolgono un giornalismo iperlocale, ma non hanno la forza editoriale di un giornale tradizionale. I due modelli, però, possono collaborare condividendo un metodo: partendo dall'autorità della testata editoriale, si deve cercare di creare prima di tutto una piattaforma che copra il locale, entrando in sintonia con il territorio e con ciò che esso offre, e poi di arrivare a ottenere anche un riscontro pubblicitario, ricavando introiti economici. Bisogna ribaltare, quindi, il lavoro della redazione, muovendosi verso il digitale, ponendo i contenuti al centro. In Italia, ci troviamo di fronte a un mondo ancora inesplorato rispetto agli Stati Uniti, dove la situazione è diversa.
Posizione opposta e pessimista ha assunto Sergio Maistrello, giornalista free lance, che riscontra una mancanza di interessa da parte dei giornali locali a intercettare tutto ciò che emerge dal territorio, ricco di potenziale informativo. Non esiste ancora un metodo che miri a 'contaminare' i cittadini, non esistono ancora dei luoghi fisici che riescano a contenere la vita vissuta nella quotidianità e, soprattutto, non siamo ancora in grado di reinventare il modo attuale di fare informazione.
A rappresentare il mondo statunitense sono presenti Steve Buttry, direttore Digital First Media, e Charlie Beckett, direttore POLIS, che esprimono la loro fiducia in questa nuova frontiera del giornalismo: è un processo affascinante che si trova ancora nella fase iniziale, ma che già dagli inizi si pone obiettivi molto chiari, cioè non dimenticarsi del pubblico che ci segue, perché esso può fornire dal basso notizie interessanti e davvero 'iperlocali'.

Francesca Galasso