Sala Priori ore 9,30
“Non ci sono giornalisti, c'è solo il servizio del giornalismo”. Inizia con questa citazione di Jeff Jarvis l'incontro delle ore 9,30 in Sala Priori su attivismo e giornalismo. Un incontro che ha assunto la forma di una vera e propria denuncia verso i grandi media e le istituzioni, indifferenti all'arduo e costante lavoro di tutti quei cittadini che, a metà tra attivismo e giornalismo, svolgono un importante servizio pubblico.
Ad aprire la discussione è stata la giornalista e attivista Rosy Battaglia, che con l'associazione Cittadini Reattivi, di cui è fondatrice, si occupa di biocidio, ecocidio, abusivismo e altre tematiche ambientali. Il suo lavoro, insieme a quello di centinaia di cittadini, ha l'obiettivo di colmare il vuoto tra il grande giornalismo d'inchiesta e il silenzio che regna spesso sui cosiddetti “temi scomodi” per la politica e le istituzioni. Cittadini Reattivi sono “cittadini che nel vuoto dell'informazione si raccontano da soli”, dice Battaglia; facendo questo, però, non si occupano solamente di conflitto, ma realizzano e diffondono anche buone pratiche, che rappresentano il lato migliore della cittadinanza attiva.
L'incontro prosegue con Chiara Bellini, co-fondatrice di Ecosin, che parla della propria esperienza di coniugare attivismo e lavoro realizzando documentari su tematiche ambientali. “Con Ecosin”, afferma Bellini, “proviamo a essere il collante tra il lavoro sui territori e l'informazione su larga scala”. È drammatico, prosegue, che in tutta Italia ci siano grandi giornalisti locali che non riescono a raggiungere il livello nazionale. Si tratta di quelli che Pietro Dommarco, giornalista freelance, chiama “giornalisti del sommerso” e che lui immagina come “un maremoto in terraferma”. La terraferma, spiega, sono i media tradizionali che dominano l'informazione senza lasciare spazio a quelle notizie o inchieste che riguardano i cittadini in prima persona, l'ambiente, la salute.
Marco Bendinelli racconta della storia di Radio Onda d'Urto, un'emittente bresciana nata dall'incontro di cittadini e attiva da trent'anni. Totalmente autofinanziata e indipendente, Radio Onda d'Urto copre diverse tematiche sociali, ed è la dimostrazione di quanto possa essere fondamentale il crowdfunding per la sopravvivenza di un'informazione libera.
La parola passa poi a Giuseppe Manzo, giornalista e scrittore, che racconta della campagna d'informazione Stop Biocidio, iniziata nel 2012 sul territorio napoletano e giunta a livello nazionale. Giuseppe Manzo ricorda anche di grandi e importanti mobilitazioni dei cittadini, penalizzate in termini di visibilità dalla stampa nazionale per essere state condotte in modo assolutamente pacifico.
A concludere il giro di interventi è Luca Cimaroli, fondatore di Perugia Ieri Oggi e Domani, che da geologo attivista, ha dato vita su Facebook a un gruppo di cittadini sensibili alle problematiche ambientali e sociali. “Il gruppo nasce per essere un pungolo alle amministrazioni e alla stampa perugina”, che rimane spesso “impantanata su determinati argomenti" senza estendere il suo sguardo sulle reali esigenze della cittadinanza.
Concludono l'incontro diverse considerazioni sui temi dell'importanza della rete per riunire i cittadini e dei modelli di sostenibilità che si possono applicare ai progetti di cittadinanza attiva. Un interrogativo, questo, a cui è particolarmente difficile rispondere, poiché la presenza di finanziatori e sponsor rischia spesso di compromettere l'indipendenza dell'informazione.
Giovanna Carnevale