Ogni giorno milioni di persone usano programmi informatici per relazionarsi con diversi aspetti della vita quotidiana. Tutti questi programmi sono accomunati da un fattore importante: l'inserimento di dati personali. Durante la mattinata di Venerdì 8 Aprile, Francesca Bosco, collaboratrice dell'Istituto di Ricerca delle Nazioni Unite (UNICRI), ha spiegato come i crimini informatici sono passati dall'essere considerati minori ad occupare le pagine più importanti dei giornali.
Dieci anni fa, il crimine informatico era assimilato al virus che attaccava casualmente il proprio computer, nessuno lo collocava nella dimensione internazionale che gli viene ora attribuita. Inoltre bisogna sottolineare che è un crimine “senza sangue”, perciò difficile da identificare come tale, e che ancora oggi gli stati dell'Unione non ne danno una definizione condivisa. Tuttavia moltissimi stati sono vittime di crimini informatici, attuati da cyber terroristi, attivisti, organizzazioni criminali. Non è detto che all'interno di questi gruppi vi siano hacker in grado di attacare gli apparati statali o aziendali ,perchè si possono comprare o addirittura affittare servizi di hackeraggio. Il cybercrime infatti, come ogni industria che si rispetti, ha dato vita ad un mercato proprio.
Settore privato e pubblico vengono colpiti continuamente da centinaia di piccoli cyber attacchi, che costano meno di quelli grandi e complessi da organzzare. Il prezzo che uno stato o un'impresa paga quando il crimine viene scoperto, però, è altissimo in termini di soldi e tempo. Un esempio importante è il cyber attacco al porto di Anversa, che ha visto protagonista un'organizzazione criminale e centinaia di container di droga. L'organizzazione, hackerando il sistema informatico, è riuscita far passare come puliti centinai di container colmi di sostanze illegali. La truffa è andata avanti per anni.
Senza l'intento di diffondere il panico ma piuttosto con la volontà di attribuire ai crimini informatici la giusta importanza, Francesca Bosco allerta sopratutto sul crescente trend di attacco alle “infrastrutture critiche” (ospedali, imprese energetiche, università) e sull'urgenza di informare in modo chiaro e semplice anche i privati cittadini.
Noemi Francesca Tediosi