I droni ad uso giornalistico

Sabato 18 aprile ore 14 presso Sala Priori, Hotel Brufani

L'avvocato Giovanni Battista Gallus, presidente del Circolo dei Giuristi Telematici, descrive il fantastico mondo dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, meglio conosciuti come droni.

Gli ultimi sviluppi nel campo della tecnologia hanno permesso la nascita di questi aggeggi che consentono di alzarsi in volo e produrre foto e video. In Italia, a differenza degli Stati Uniti, esiste il regolamento per l'utilizzo dei droni. A dettare le regole é l'E.n.a.c., ente nazionale aviazione civile. Attualmente questo regolamento é in fase di revisione.

Andando nel dettaglio l'avvocato specifica alcune norme previste del regolamento. Innanzitutto una distinzione tra gli usi professionali e quelli ricreativi e/o amatoriali. Se pensiamo ai droni dal peso inferiore ai 25 kg é essenziale possedere una certificazione dello strumento utilizzato. Inoltre è prevista una autorizzazione rilasciata dall'ente. Previsto anche un "brevetto" per il pilota.

Anche in Italia, così come in tanti altri paesi, sono nate "scuole" per piloti di droni, che prevedono periodi di formazione per i piloti.

In linea generale é possibile far volare il drone solo nello spazio aereo non controllato. Quindi non meno di 150 metri dalle aree congestionate, e almeno 50 metri di distanza dalle persone o dalle cose. Deve essere sempre visibile dal pilota e ad una altezza massima di 70 metri da terra. Il raggio massimo è di 200 metri. Permesse, senza restrizioni, attività in spazi privati chiusi.

A marzo 2015 risultavano 107 droni autorizzati. Cifra molto esigua se si considera l'esistenza di altri 6mila droni professionali, che dunque restano e operano senza autorizzazione.

Così come anticipato, l'ente sta lavorando ad un nuovo regolamento in cui viene specificata la categoria dei droni inoffensivi, quelli cioè che posso accedere anche alle aree critiche. Il pilota può essere operatore. Non é possibile, però, il sorvolo di assembramenti di persone. Norme, però, ancora da approvare.

Quando si parla di droni si parla anche di invasione dei dati personali. Per quanto riguarda la professione giornalistica esistono delle eccezioni che si applicano anche alle pubblicazioni occasionali o/e per la libera manifestazione del pensiero. In ogni caso deve essere rispettata l'essenzialità della notizia e il diritto di cronaca. Negli ultimi tempi i droni sono stati utilizzati anche in modo illecito, come quelli dei "paparazzi", i quali fanno registrare la palese invasione della privacy delle persone. In questo caso sono previste sanzioni. sia amministrative che penali. Misure che si applicano anche per la mancata assicurazione per il drone.

In generale questo strumento super-tecnologico é uno strumento essenziale anche per chi opera nel campo del giornalismo, per arricchire le proprie inchieste con contenuti inediti.

Alessandro Bottone