#ijf18 day by day: giovedì 12 aprile

Abbiamo selezionato per voi gli appuntamenti più importanti della giornata.

Abbiamo selezionato per voi alcuni appuntamenti della giornata e vi invitiamo a consultare il programma completo. Cliccando su +info► si accede alla scheda di ogni evento e potrete memorizzarlo nel calendario del vostro computer o smartphone.

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09:30 – 10:45 > Hotel Brufani - Sala Raffaello | tech-socialmedia
Gli imperativi morali che media e piattaforme dovrebbero seguire +info►
Piattaforme e media ci hanno aiutato a entrare nel caos in cui ci troviamo, e prima di aspettare che ci tirino fuori dobbiamo aiutarli a scrivere i principi che dovrebbero guidare le loro decisioni sulla progettazione del prodotto, sul modello di business, sulla politica e sulla cultura. Quali sono le loro responsabilità per la libertà di espressione nel formare spazi di conversazione pubblica civile e informata? Non si tratta solo di come le piattaforme operano in una nuova realtà, ma di come giornalismo e media dovrebbero operare.

09:30 – 11:00 > Sala delle Colonne, Palazzo Graziani | presentations
Terapia di gruppo con De Correspondent: errori e gaffe che insegnano a fare community +info►
Dalla campagna di crowdfunding del 2013 De Correspondent è cresciuto fino a contare 60mila iscritti e ora sta lavorando a espandersi al di fuori dell'Olanda. In un momento in cui la fiducia nel giornalismo è ai minimi storici, De Correspondent è spesso visto come un esempio per un modello di giornalismo basato sui sostenitori. Ma indovinate un po': la verità, come sempre, è molto più complicata della storia di successo che la racconta. In questa divertente sessione per giornalisti ed editori che vogliono sviluppare relazioni significative con i lettori, Maaike Goslinga e Jessica Best condivideranno i 10 errori più imbarazzanti di De Correspondent - risparmiando così ad altri di commetterli a propria volta. Poi, in un workshop della durata di un'ora (ma sarebbe meglio chiamarlo "terapia di gruppo") inviteranno il pubblico a condividere paure e momenti imbarazzanti legati alla professione, attraverso una serie  di giochi e attività interattive - progettati con l'aiuto di un membro di De Corrispondent che è anche terapeuta.

09:30 – 10:45 > Hotel Brufani - Sala Priori | panel-discussion
Attacchi, droga, terrorismo, spie: miti, realtà e conflitti del giornalismo cyber +info►
Se si dice “cripto” (o critto) vengono in mente prima le criptovalute oppure la crittografia? E hacker richiama più un ricercatore di sicurezza o l’attaccante di un sistema? E perché per i media qualsiasi incidente informatico diventa un cyberattacco? E quando un politico invoca la fine dell'anonimato sui social network di cosa sta parlando esattamente? I giornalisti Carola Frediani, Philip Di Salvo, Riccardo Coluccini e Raffaele Angius confrontano le loro esperienze nel campo del giornalismo digitale, per cercare di immaginare quali sfide riserverà il futuro nel trattare temi che improvvisamente sono diventati protagonisti dei nostri tempi e che si intersecano con la vita politica ed economica dei Paesi.

10:45 – 12:00 > Hotel Brufani - Sala Raffaello | panel-discussion
L'alleanza scienza-giornalismo per raccontare in modo innovativo il cambiamento climatico +info►
Anche se scienza e giornalismo hanno ruoli diversi, hanno molte cose in comune: su tutte, il basarsi su fatti e prove. Entrambi devono essere indipendenti e cercare nuove informazioni che vanno diffuse al pubblico. Entrambi hanno vissuto una transizione drammatica da una tipologia di lavoro individuale a una dimensione molto più collaborativa. Una collaborazione innovativa tra scienza e giornalismo potrebbe portare a una migliore comprensione dei fenomeni complessi - come il cambiamento climatico e il suo impatto - da parte di una porzione più ampia di società che, a sua volta, potrebbe dimostrarsi più solidale e collaborativa con la scienza stessa.

10:45 – 12:00 > Centro Servizi G. Alessi | humanitarian-crises
Raccontare la crisi umanitaria del popolo dei Rohingya +info►
Dall'agosto 2017 in Birmania oltre mezzo milione di rohingya sono fuggiti dalla distruzione delle loro case nella provincia settentrionale di Rakhine, attraversando il Bangladesh. Gli speaker che interverranno nel panel sono stati tra i primi a Cox's Bazaar (Bangladesh) ad agosto, o hanno coperto la Birmania come corrispondenti. Parleranno della difficoltà nel coprire una situazione di emergenza, di come le ONG agiscano sempre più come testate che forniscono notizie in simili contesti e di come l'innovazione e la tecnologia ci permette di innovare la copertura di crisi.

10:45 – 12:00 > Hotel Brufani - Sala Priori | data-journalism-school
Fare giornalismo investigativo usando i dati +info►
Nell'era dei Big Data, ci affidiamo ai data journalist perché scavino tra montagne di informazioni digitali al fine di comprendere meglio i nostri governi, gli organismi pubblici e la società. Mentre tutti sappiamo dei Panama Papers e dei Paradise Papers, le redazioni più piccole fanno passi da gigante in questo campo. Ma come si raccolgono i dati per le inchieste? Ci piace molto quando succulenti leak si presentano alla nostra scrivania per essere vagliati e analizzati, ma dove ti rivolgi quando vuoi indagare in una direzione specifica e non ci sono dati disponibili? Questo panel offrirà consigli e trucchi per costruire dataset attraverso il diritto d'accesso alle informazioni, lo scraping e l'approccio vecchio stile. Ti diremo cosa è possibile fare, cosa guardare e dove cercare.

11:00 – 12:00 > Sala delle Colonne, Palazzo Graziani | photojournalism
Identità e memoria. Il volto umano di fotografia e documentario. Incontro con Matteo Bastianelli +info►
Fotografia e cinema. Due linguaggi complementari che si completano a vicenda e che insieme costituiscono il mezzo più potente per raccontare guerre e situazioni di crisi partendo dai dettagli, dalle piccole cose di ogni giorno, dalla semplice quotidianità riconquistata dopo il conflitto che spazza e devasta, o messa continuamente a rischio da minacce incombenti e irrisolte. Per raccontare tutto ciò ci vogliono tempo e pazienza. Bisogna saper aspettare, mentre ci si immerge completamente nella realtà che si vuole documentare. Esattamente come fa Matteo Bastianelli, fotografo e regista, quando decide di raccontare una storia che gli sta a cuore.

12:00 – 13:15 > Palazzo Sorbello | disinformation
Meme, giornalismo e disinformazione visiva +info►
Nel panel si affronteranno questi temi: La continuazione del dibattito di #IJF17, guardando più concretamente al ruolo dei meme nella disinformazione. La presentazione dei risultati del lavoro di Visual Social Media Lab and First Draft sulla costruzione di una tipologia di disinformazione visiva. Uno sguardo allo stile delle comunicazioni memetiche di Donald Trump, Xi Jinping e Rodrigo Duterte - tra gli altri. Una panoramica del documento del Consiglio d'Europa del 2017 intitolato Information Disorder: Toward an interdisciplinary framework for research and policy making, con uno sguardo alle implicazioni dei suoi consigli nel contesto della cultura digitale.

12:00 – 13:00 > Hotel Brufani - Sala Raffaello | data-journalism-school
Masterclass in data journalism tools +info►
Come ottenere il massimo da Google Trends? Quali strumenti fornisce Google per aiutare i data journalist e cosa accadrà in questo settore? Con il data editor Simon Rogers scopriremo cosa fa il suo team a Google e come utilizzare i risultati. Organizzato e sponsorizzato da Google.

12:00 – 13:15 > Centro Servizi G. Alessi | presentations
Storie di innovazione nel servizio pubblico +info►
Quattro talk per raccontare alcuni tra i più importanti casi di innovazione nel servizio pubblico. Hervé Brusini, direttore di FranceInfo (France Télévisions), presenterà alcuni dei nuovi formati visivi che FTV sta sviluppando per attirare il pubblico più giovane. Antonella Di Lazarro, responsabile social media e marketing RAI, parlerà delle strategie del servizio pubblico nazionale per le nuove piattaforme di distribuzione e le app. Mika Rahkonen, responsabile sviluppo, notizie e attualità di YLE (servizio pubblico finlandese), parlerà dell'automazione nel lavoro redazionale. Wilfried Runde, responsabile innovazione di Deutsche Welle, illustrerà il lavoro con i servizi cloud, l'intelligenza artificiale, il machine learning e le traduzioni automatiche, e presenterà alcuni degli strumenti sviluppati per i giornalisti della redazione.

14:00 – 15:15 > Hotel Brufani - Sala Raffaello | disinformation
Come vincere la lotta contro la disinformazione? +info►
Nell'ultimo anno, in tutto il mondo fondazioni, università e altre istituzioni hanno risposto all'appello per trovare soluzioni all'information disorder - disinformazione e misinformazione. In che modo queste iniziative lavorano insieme? Come stanno affrontando il continuo bisogno di fronteggiare una minaccia crescente e mutevole? Quali potrebbero essere le lacune da colmare? Moderato da Vivian Schiller. Presentato da Craig Newmark.

14:00 – 15:15 > Palazzo Sorbello | tech-socialmedia
Le nostre vite definite dagli algoritmi e cosa questo significherà per i media +info►
Gli algoritmi hanno ormai un impatto decisivo su ciò che le persone sanno del mondo, su quali informazioni vedono e su quali non vedono. Questo scenario è anche una sfida per giornalisti e testate. Discuteremo quali competenze i media tradizionali devono portare nelle redazioni per trattare questi aspetti, ma anche come gli stessi possono usare gli algoritmi in modo responsabile e trasparente. Due aspetti saranno centrali: in che modo le testate assicurano che gli algoritmi impiegati o creati non abbiano effetti collaterali non voluti, e quali nuove competenze sono necessarie alle redazioni per avere un dibattito informato sulle decisioni che passano per gli algoritmi. Organizzato in collaborazione con Fjum.

14:00 – 15:15 > Sala della Vaccara | panel-discussion
Ciao mamma, vado in Africa +info►
Una serie tv in cinque puntate per Tv2000 e una web serie per Rebubblica.tv, per proporre, attraverso le voci dei giovani cooperanti di Medici con l’Africa Cuamm, un punto di vista diverso sull’Africa, al di là degli stereotipi. Un’occasione per discutere anche della rappresentazione nei media dell’Africa e del mondo della cooperazione. Diretta da Nicola Berti, con la sceneggiatura di Marco Lodoli, la serie indaga le motivazioni che spingono i giovani medici e cooperanti a partire e descrive le situazioni in cui mettono in pratica le loro competenze. Le loro testimonianze offrono istantanee su realtà in frenetico cambiamento, inusuali e liberi punti di vista che possono aiutare lo spettatore a capire qualcosa di più sull’Africa. Come nella puntata dedicata alla Sierra Leone, in cui Francesca Tognon, medico esperto di sanità pubblica, e Matteo Bottecchia, responsabile dei progetti del Cuamm nel paese, raccontano con uno sguardo aperto e ottimista per il futuro la loro esperienza durante e dopo l’epidemia di Ebola.

14:00 – 15:00 > Teatro della Sapienza | panel-discussion
Il futuro del lavoro tra innovazione e diritti +info►
Il precariato è una realtà irreversibile, un segno dei nostri tempi, o è solo un'ideologia pervasiva a farcelo vedere come normalità? L'automazione, web e sharing economy delineano nuovi scenari per il mondo del lavoro, o ridisegnano i rapporti di forza consegnandoci un futuro senza welfare? Muovendosi tra leggi di mercato e diritti, parlano tre esperti: Marta Fana, ricercatrice e autrice di Non è lavoro è sfruttamento (Laterza, 2017), Francesco Seghezzi, direttore della Fondazione Adapt, e il giornalista Riccardo Staglianò, autore di Lavoretti (Einaudi, 2018).

15:00 – 16:00 > Hotel Brufani - Sala Perugino | panel-discussion
Perché la scienza non si comunica a suon di schiaffi +info►
"La scienza non è democratica": uno slogan che si è diffuso nel dibattito pubblico, contribuendo ad alzare un muro tra scientisti da una parte e complottisti o semplici scettici dall'altra. Eppure, anche nell'ambito del mondo scientifico, non manca chi è convinto che su temi complessi e che richiedono competenze specifiche, pretendere il curriculum dell'interlocutore sia un atteggiamento controproducente, che nuoce alla stessa diffusione delle teorie scientifiche, al consenso che le decisioni politiche richiedono e al loro impatto sulla vita quotidiana. Vaccini, riscaldamento globale od OGM riguardano tutti noi, eppure non tutti hanno la preparazione per capirli. I saperi più specifici e tecnici sono destinati a essere appannaggio di pochi, oppure è necessario integrare sempre più ricerca scientifica e comunicazione, interrogandosi sui metodi e sulla necessità della seconda affinché la prima possa migliorare la nostra società?

15:15 – 16:30 > Sala San Francesco | panel-discussion
A 10 anni dalla crisi, il giornalismo finanziario è migliorato? +info►
In concomitanza con il decimo anniversario della crisi finanziaria del 2008, nel panel si prenderà in considerazione l'impatto di quella crisi sui media di tutto il mondo. Qual è stata la lezione imparata da giornalisti e redattori su come coprire l'economia e le potenti corporazioni? I media di allora hanno fallito nei confronti del pubblico? E quelli di oggi stanno facendo un lavoro migliore nel divulgare e spiegare l'economia?

15:15 – 16:30 > Teatro della Sapienza | ustoo
Da #metoo a #quellavoltache: il movimento di protesta contro le molestie sessuali e il dibattito in Italia +info►
Dagli Stati Uniti all'Europa, dal caso Wenstein al movimento #metoo: un terremoto ha abbattuto il muro di omertà che fino ad allora aveva coperto molestie sessuali e abusi. Le donne hanno preso la parola, e un'ondata di denunce e rivelazioni ha colpito industria cinematografica, mondo dell'informazione e politica, mettendo in discussione il maschilismo imperante, troppo spesso taciuto o assecondato, e una visione predatoria dei rapporti di lavoro. E In Italia? Perché in Italia il muro dell'omertà non è stato scalfito dalle denunce? Una donna che sul lavoro subisce molestie, ricatti sessuali o stupri è condannata al silenzio, alla vergogna e al senso di colpa, o è possibile aprire degli spiragli di denuncia che portino a cambiamenti concreti?

15:15 – 16:30 > Sala del Dottorato | humanitarian-crises
Empatia o sensazionalismo? Crisi umanitarie, opportunità e rischi del formato video 360° +info►
Redazioni e organizzazioni benefiche ricorrono sempre più spesso a video a 360 gradi per coinvolgere e immergere i rispettivi pubblici in storie provenienti dai paesi in via di sviluppo. La tecnologia consente al regista di posizionare lo spettatore nel mezzo della storia, portandolo a fianco di bambini che lavorano nelle miniere di diamanti, o su una barca intenta a salvare migranti nel Mediterraneo, o nella vita di una donna rohingya in un campo profughi. Ma dal grande potere di immedesimazione di questo formato derivano grandi responsabilità. Ad esempio, quanto seriamente dovremmo considerare il rischio di un trauma indiretto? Sarebbe meglio utilizzare registi locali per mitigare la portata di uno sguardo etnocentrico? Attraverso quattro esperti, che utilizzeranno casi di studio, vedremo i problemi tecnici ed etici nell'uso del formato, e il modo in cui sono stati affrontati.

15:15 – 16:30 > Sala della Vaccara | media-under-attack
Network giornalistici e inchieste in paesi autoritari: il caso Turchia +info►
In Turchia il giornalismo investigativo è diventato un crimine, perciò pubblicare storie di pubblico interesse dall'esterno può essere un'ancora di salvezza per la stampa turca. Ci sono opportunità per trasformare il modo in cui  sono condotte le inchieste e gli approfondimenti legati alla Turchia. Ma anche in questo scenario di diaspora i media devono affrontare dei pericoli. Nell'ultimo decennio qualcosa di fondamentale è radicalmente cambiato nel giornalismo turco. Nelle zone in cui pesa la repressione di Stato, quanta speranza dobbiamo riporre nelle collaborazioni tra realtà della regione come cardine per un giornalismo investigativo di qualità?

16:30 – 17:45 > Centro Servizi G. Alessi | panel-discussion
Furto di dati, leak e hacking: come raccontarli +info►
Hacking, furto dati e leak sono sempre più oggetto di interesse per i giornalisti. Casi recenti, come le mail del Democratic National Committee pubblicate da WikiLeaks o l'hacking del Team Hacking, hanno messo i giornalisti di fronte al problema del trattamento di questo tipo di informazione - sia sul piano dell'efficacia sia dell'etica. Quando ottengono materiale da leaker o hacker, i giornalisti devono essere cauti nel valutarne autenticità e notiziabilità, per evitare potenziali manipolazioni e il rischio di fare involontariamente da cassa di risonanza all'agenda delle loro fonti. Gli speaker analizzeranno sfide e pericoli nel seguire questo tipo di storie, spiegando le differenze, concentrandosi sulle migliori pratiche e discutendo delle implicazioni tecnologiche e legali.

16:30 – 17:30 > Sala San Francesco | tech-socialmedia
Algoritmi, sorveglianza digitale ed elezioni: i casi Italia e Argentina +info►
Gli effetti della comunicazione digitale sono stati osservati e commentati, ma cosa dire dell'attore principale di questi processi? Attraverso dati quantitativi e qualitativi, dal conteggio delle condivisioni e dei "Mi piace" agli usi delle keyword, abbiamo cercato di capire di più sull'attività dell'algoritmo di Facebook nella sfera delle comunicazioni. Rappresenta il collegamento tra gli utenti e le fonti. Nonostante il suo enorme ruolo nel plasmare l'opinione pubblica, gli viene data generalmente una patina di neutralità. Ma è davvero così? Cosa succede quando questo processo inizia a essere il modo principale di informare le persone su questioni sociali e politiche, come le elezioni o le proteste contro l'establishment? Durante il panel ascolteremo tre diversi esperti, e valuteremo come questi fenomeni andrebbero interpretati e misurati, rendendoli accessibili per un pubblico non esperto e cercando, per quanto possibile, di responsabilizzare l'utente.

16:30 – 17:30 > Sala delle Colonne, Palazzo Graziani | panel-discussion
Dai movimenti di protesta internazionali al Movimento 5 Stelle +info►

16:30 – 17:45 > Sala della Vaccara | media-under-attack
La polarizzazione del giornalismo in Polonia: media, politica e storia +info►
La vittoria elettorale nel 2015 del partito conservatore Legge e Giustizia, ha portato un cambiamento fondamentale nel panorama dei media nella Polonia post-1989. Il partito al governo, guidato da Jarosław Kaczyński, è andato avanti attraverso il parlamento con emendamenti alla legge sui media, prendendo il pieno controllo del servizio pubblico e promettendo un passaggio dai media pubblici a quelli "nazionali". L'attuale battaglia del governo per una nuova narrativa "nazionale" ha alimentato il dibattito politico e giornalistico - in Polonia e fuori dal paese. In che modo i giornalisti rispondono alla sfida di questo corso politico?

16:30 – 17:45 > Sala del Dottorato | community-trust
Lavorare con i propri lettori-sostenitori per un giornalismo più forte +info►
Scopri come una nuova generazione di editori sta lavorando con il proprio pubblico a vantaggio della propria linea finanziaria e del proprio giornalismo. Con il supporto dei lettori di tutto il mondo, siti come The Texas Tribune, La Diaria (Uruguay), City Bureau di Chicago e il sito olandese De Correspondent hanno identificato i collaboratori migliori e sfruttato le conoscenze dei membri delle rispettive comunità in modi significativi. Emily Goligoski del Membership Puzzle Project (NYU) modererà questa discussione sul "coinvolgimento del pubblico", e su cosa significa in concreto per questi siti centrati sul sostegno e la collaborazione del pubblico.

16:30 – 17:45 > Sala dei Notari | ustoo
Relazioni brutali: ruolo e responsabilità di media e pubblicità nella violenza di genere +info►
I modelli di femminile, di maschile e di relazione fra i sessi proposti da pubblicità, televisione, cinema e social media possono considerarsi parte di quel brodo di coltura in cui nascono un femminicidio o una violenza di genere? Ci siamo mai davvero domandati se chi compie simili crimini possa essere influenzato da rappresentazioni mediali che tollerano o persino incoraggiano e spettacolarizzano la violenza di genere? Nessuna giustificazione, chi agisce è sempre responsabile, ma abbiamo il dovere di conoscere e parlare di tutti gli elementi che rendono la nostra società iniqua e pericolosa per le donne. Chiara Centamori (comunicatrice e promotrice dell’incontro) introduce Riccardo Iacona (giornalista e conduttore RAI), Elisa Giomi (Prof. Sociologia della Comunicazione e dei Media e autrice del libro "Relazioni brutali"), Giovanni Scatassa (Vicedirettore Marketing RAI) e Annamaria Arlotta (fondatrice del gruppo Facebook “La pubblicità sessista offende tutti”) che proveranno ad immaginare nuove rappresentazioni del femminile e delle relazioni tra i generi che possano contribuire ad invertire la tendenza.

17:00 – 18:15 > Teatro della Sapienza | ustoo
Il giornalismo che "libera" le donne nelle zone di conflitto: la testimonianza delle attiviste Yazide +info►
La minoranza yazida, che viveva principalmente nel distretto di Sinjar nel Kurdistan iracheno, è diventata vittima dei terroristi dopo l'ascesa dello Stato islamico e la guerra nella regione. L'esperienza di Zina Hamu, che nel fotogiornalismo ha trovato uno strumento essenziale per cambiare il percorso della propria vita e sollevare la voce del dolore della sua comunità perseguitata. Organizzato in collaborazione con UNICEF Italia.

17:30 – 18:30 > Sala San Francesco | presentations
WikiTribune: l'informazione ha un problema e noi possiamo risolverlo +info►
Orit Kopel, cofondatrice WikiTribune, discuterà con Dan Gillmor della piattaforma d'informazione basata sul modello Wiki che ha lo scopo di aggiustare le notizie. WikiTribune riunisce una comunità di volontari con l'impiego di giornalisti professionisti, nel tentativo di creare uno spazio di notizie collaborativo. L'ampia partecipazione del pubblico alla redazione delle notizie fornisce articoli verificati che hanno un impatto reale su eventi locali e internazionali. Questa struttura, radicale e unica, è progettata per ripristinare la fiducia del pubblico verso i media.

17:30 – 18:30 > Hotel Brufani - Sala Raffaello | in-conversation
Propaganda, social media e manipolazione +info►
Incontro con Nathan Jurgenson. Modera Fabio Chiusi. Il dibattito contro la normalizzazione di figure politiche come Trump rischia di perdere di vista quanto sia consolidata la politica come intrattenimento, e quanto sia normale il fanatismo nei processi politici. Per comprendere il mandato di Trump, dobbiamo concentrarci su come la sua condotta sia allineata con le presidenze "normali" dei suoi predecessori, e su come sono state coperte dai media. Criticare Trump per sostenere una fantomatica dignità presidenziale è in sostanza un fraintendimento della politica americana. Il principale momento nella copertura della campagna presidenziale di Donald Trump è stato il primo: quando la sua carriera politica è stata accolta da esperti e giornalisti con ilarità. Per quelli il cui compito era descriverlo, la realtà politica era addirittura ridicola. E dopo la notte delle elezioni, non siamo riusciti a fare buon uso dei sentimenti di shock e confusione. La dissonanza tra realtà politica e il modo in cui giornalisti e esperti la descrivono è stato trattato, ma poco è cambiato. Non immaginavamo modi diversi di fare le cose. Finalmente il business delle notizie non è più legato ai cicli di notizie elettorali: l'elezione di Trump ha tirato fuori dal cilindro il trucco di una campagna permanente. Un'elezione che non finisce mai. Il giornalismo può liberarsi dall'idea che più informazioni significa essere più informati?

17:45 – 19:00 > Sala del Dottorato | panel-discussion
Il business dell'informazione oltre la pubblicità +info►
La pubblicità ha storicamente rappresentato una parte importante nell'economia dell'informazione. Ma con il declino delle piattaforme dei media tradizionali, mentre i media digitali diventano sempre più importanti e aziende come Facebook e Google dominano la pubblicità digitale, la maggior parte dei media deve guardare oltre le tradizionali forme di pubblicità per sostenere la propria attività e il proprio giornalismo. Il panel si concentra sul futuro del business dell'informazione oltre la pubblicità, e discute l'esperienza di approcci diversi, tra cui un focus sulla costruzione di una copertura distribuita tramite i social media, un focus sugli abbonamenti e un focus sulla diversificazione. Come possono le notizie creare e catturare valore, e quale ruolo i giornalisti dovrebbero cercare di giocare quando cambia il business dell'informazione?

18:00 – 19:00 > Sala dei Notari | in-conversation
Dieci cose da sapere sull'economia italiana prima che sia troppo tardi +info►
Presentazione del libro "Dieci cose da sapere sull'economia italiana prima che sia troppo tardi" di Alan Friedman. Con Lucia Annunziata e Gerardo Greco. Avrò mai una pensione? L’Europa ci aiuta o ci danneggia? Chi paga il salvataggio delle banche? Capire come funziona l’economia è fondamentale se vogliamo comprendere i meccanismi che regolano i rapporti tra noi e lo Stato e prendere le giuste decisioni per la nostra famiglia e per il nostro futuro. "Dieci cose da sapere sull’economia italiana" di Alan Friedman è un libro scritto con un linguaggio comprensibile, lontano da quello degli addetti ai lavori, indispensabile per tutti coloro che non vogliono essere più strumentalizzati dagli imbonitori della politica. Numeri, cifre e statistiche reali per rispondere con la verità dei fatti a chi promette facili soluzioni, per controbattere ai politici che lanciano proclami e mentono su questioni importantissime: perché l’Italia non cresce più? Perché non crea più posti di lavoro? Perché gli italiani sono i più tassati d’Europa? Di quale politico italiano ci si può fidare di più? Quale futuro dobbiamo veramente aspettarci per il nostro Paese?

19:15 – 20:45 > Sala dei Notari | in-conversation
Cosa è rimasto della rivoluzione siriana? +info►
Incontro con Francesca Caferri, Donatella Della Ratta e Noura Ghazi Safadi. Era il 15 marzo 2011 e migliaia di persone scesero nelle strade di Damasco, gridando slogan simili a quelli che nelle settimane precedenti avevano riecheggiato nelle vie di Tunisi e di Damasco. Chi c’era, ricorda quelle giornate come un momento di speranza e di fine della paura. A sette anni da quegli avvenimenti, i sogni di quei giorni si sono frantumati sotto i colpi della guerra civile prima, e del conflitto internazionale poi. E tanti dei protagonisti di quelle ore sono morti: ne parliamo con Noura Ghazi Safadi, avvocato per i diritti umani e vedova di Bassel Khartabil, ingegnere informatico e attivista, uno dei padri della rivoluzione siriana, morto nelle carceri di Bashar al Assad. E con Donatella della Ratta, professoressa alla John Cabot university, esperta di Siria, amica di Bassel Khartabil.

21:00 – 22:30 > Teatro della Sapienza | theatre-shows
Musica e parole: il mito Bob Dylan +info►
La nascita del mito Bob Dylan. 1963-1966: i primi tre anni della carriera di Bob Dylan raccontati attraverso le parole di David Riondino e le canzoni più significative della produzione di Dylan interpretate da Pietro Brunello. Dalla prima uscita di The freewheelin’ Bob Dylan con canzoni come Masters of War fino a Blonde on Blonde, con la celebre Just Like a Woman, ultimo album pubblicato prima dell’incidente in moto che portò Dylan a ritirarsi a vita privata per diversi anni. Dalle canzoni di protesta alle canzoni d’amore, dall’acustico all’elettrico. Organizzato in collaborazione con La Fiera delle Parole di Padova.

21:15 – 22:30 > Sala dei Notari | theatre-shows
Un atomo di verità. Il caso Moro e la fine della politica italiana. Incontro con Marco Damilano +info►
Il sequestro di Aldo Moro ha segnato la fine di una generazione, la sua morte il tramonto della Repubblica. Marco Damilano ha deciso di tornare a quell'istante, per indagare le traiettorie che, a partire da uno dei capitoli più cupi della storia italiana, si sono dispiegate fino a oggi. Con l'aiuto delle carte personali di Moro, in gran parte conservate nell'archivio privato di Sergio Flamigni e non dallo stato, e rimaste inedite, getta luce sul punto in cui la drastica interruzione di una stagione politica si incontra con le vicende personali di una generazione, che tra il 16 marzo e il 9 maggio 1978 assiste alla fine di un'epoca. Dopo via Fani, secondo Damilano, comincia la lunga fine della Prima Repubblica. Un racconto autobiografico che attraversa la dissoluzione della DC, la morte di Berlinguer, la caduta del Muro, Tangentopoli e la latitanza di Craxi in Tunisia, fino all'ultima stagione, inaugurata dalla sua metafora televisiva: il Grande Fratello. Arriva a Berlusconi, a Grillo e a Renzi, i protagonisti di una politica che da orizzonte di senso e di speranza si è fatta narcisismo e nichilismo, cedendo alla paura e alla rabbia.

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