Il data journalism nell’Europa Meridionale

Sala Raffaello, ore 9.30

Per comprendere lo “stato dell'arte” del data journalism nei paesi dell'Europa Meridionale è necessario affrontare due questioni distinte: da un lato l'effettiva disponibilità dei dati in un formato strutturato facilmente utilizzabile, ad esempio un foglio excel, e dall'altro la predisposizione culturale che i giornalisti hanno nei confronti delle potenzialità del giornalismo dei dati. Sono questi i temi emersi durante l'incontro dal titolo “Il data journalism nell'Europa Meridionale”, organizzato in collaborazione con European Journalism Centre, Open Knowledge Foundation, Fondazione Ahref e datajournalism.it
Elisabetta Tola, fondatrice dell'agenzia di comunicazione scientifica Formicablu, evidenzia entrambe le problematiche, sottolineando come i giornalisti non siano propensi a collaborare e a condividere il proprio lavoro, per il timore di perdere lo scoop che hanno nel cassetto. Un atteggiamento diffidente è stato riscontrato anche da Mar Cabra, giornalista investigativa e reporter dell'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), che ha sottolineato come in Spagna, nell'ambito di inchieste basate sulla valorizzazione dei dati, abbia trovato maggiori risposte dalla comunità di programmatori Open Data, anziché da parte dei giornalisti stessi.
Eppure, i risvolti positivi per la comunità non mancano: Marko Rakar, presidente della ONG croata Windmill, ha pubblicato un'inchiesta in cui ha rivelato i brogli elettorali in Croazia, tanto che il World eGovernment Forum l'ha nominato tra le 10 personalità che stanno cambiando il mondo della politica su Internet. Così come in Spagna, malgrado le difficoltà di ottenere dati sui cui è difficile lavorare, Cabra ricorda iniziative quali El indultometro, che riporta tutti i dati che si riferiscono alle concessioni di indulto da parte del governo spagnolo: una misura teoricamente eccezionale che invece, stando ai dati ricolti, viene applicata almeno 600 volte l'anno.
Anche in Italia non mancano le iniziative di successo. Tra quelle ricordate da Tola c'è Spaghetti Opendata, “un gruppo di cittadini italiani interessati al rilascio di dati pubblici in formato aperto, in modo da renderne facile l'accesso e il riuso”, il progetto OpenCoesione, “il primo portale sull'attuazione degli investimenti programmati nel ciclo 2007-2013 da Regioni e amministrazioni centrali dello Stato con le risorse per la coesione”, e il progetto #scuolesicure, il cui obiettivo è quello “mappare tutti gli edifici scolastici italiani controllati (e non) contro il rischio sismico”.

Giuseppe Futia