Dopo il grande successo della scorsa edizione torna L'Isola dei giornalisti, il format nato da una costola del blog L'Isola dei cassintegrati, che indaga il dietro le quinte del Festival del Giornalismo di Perugia.
Nella sala stampa del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia un gruppo di blogger, assoldati da Arianna per gestire i social media, finge di lavorare. Nel mentre, però, si consuma un dramma tutto politico. Sull'onda di #occupyPD - l'occupazione delle sedi Pd in tutta Italia da parte dei Giovani Democratici che contestano le scelte della dirigenza – alcuni fra i blogger decidono di contestare le scelte della dirigenza del Festival.
“Che bisogno c'era di Harper Reed, il consulente elettorale di Obama?” si chiede Fabio Chiusi, giovane blogger de Il Foglio.
“Poteva benissimo sostituirlo Giorgio Gori!”, continua.
Nell'epoca del cambiamento, quando anni di grillismo, di vaffanculo, di alternanze di Presidenti della Repubblica, di incredibili rivoluzioni digitali all'interno del Pd hanno portato al tanto atteso cambiamento, la scintilla della rivoluzione nasce spontanea. E così:
“C'è anche Yoani Sanchez, la blogger cubana, ma perché non invece al suo posto una Chiara Geloni, nota blogger intellettuale?”
Arriva il momento in cui un blogger deve guardare dentro se stesso. E trovarci una Partita Iva.
“Ragà ma quando si mangia?”, chiede Ciro Pellegrino, noto giornalista di inchiesta napoletano, altrimenti conosciuto come “l'altro Saviano”, autore del libro 'Il Casalese'.
Occuperemo il Festival, come fossimo Pd, e contesteremo passo passo le scelte di questo gruppo di dirigenti coi quali 'non vinceremo mai'. A parte il fiscal compact, quello bisogna farlo responsabilmente. Anche a Perugia.
Quasi tutti giurano: “Non sarà il festival delle larghe intese”.
Nel mentre Letta Jr. si prestava a giurare. Beppe Severgnini, lui saliva sul palco.
di Michele Azzu