Incontro con Ezio Mauro: attualità, politica, informazione

Sala dei Notari, ore 18.30

Un' aula Sala Notari gremita anche quest’anno per la Twitterview con Ezio Mauro, direttore di Repubblica.
L’Incontro ha avuto lo stesso format dello scorso anno: le domande potevano essere fatte attraverso il social usando l’hashtag #mauro. Ha moderato l’incontro Arianna Ciccone, fondatrice del Festival Internazionale del Giornalismo. Tra il pubblico anche Concita de Gregorio.
L’amnesia culturale del ventennio italiano, Berlusconi, Il Pd, l’informazione oggi: questi i temi cruciali dell’incontro.
Si comincia subito parlando di Berlusconi. “Non c’è dubbio della sua energia politica– ha esordito il direttore di Repubblica- Ho sempre detto che dà il suo meglio nella campagna elettorale. E ho sempre pensato che a questo si accompagni una cattiva azione di governo”. Ma si passa subito a parlare della fase di “afasia e confusione del Pd”. La domanda di Arianna non si presta a indugi: “Quanto dispiacere ti dà questo Pd?”. “Come cittadino mi dà parecchio dispiacere – ha risposto Ezio Mauro - È una speranza incompiuta che rischia di diventare inservibile per il Paese – pensavo che avrebbe avuto  le chiavi inglesi per smontare la crisi, ma queste chiavi rimangono nel cassetto. Non trova le spine per connettersi e certe volte ha anche paura della linfa dei cittadini”.
Mancherebbe una disciplina di partito che non ha mantenuto la sua promossa di cambiamento. Organizzare le primarie via internet è legittimo, ma bisogna conoscere la Costituzione e rispettarla: “In Italia la Costituzione stabilisce che il potere supremo deve essere un potere delegato perché i padri costituenti hanno stabilito che il Presidente della Repubblica non dovesse essere investito direttamente del voto popolare”.
Ha chiarito il ruolo della politica: "Non è show, è unire interessi legittimi, ideali e valori. Cose che fanno muovere le bandiere in tutto il mondo. Non ti potrà incantare mai. Non credo che la politica sia una cosa sporca. Io credo nel cambiamento per qualcosa. Siamo per questo cittadini. Stiamo riducendo la politica ad una serie di eventi”.
Ha inoltre aggiunto anche una nota sull’uso dei social: “Twitter ha portato la contemporaneità. Il pensiero che viene premiato non è il pensiero mediano, ma quello radicale”. E sullo streaming ha chiarito: “Non credo che sia trasparenza, ma controllo”.
Su Renzi sembra non essere cambiata l’opinione espressa durante la twitterview dell’ ijf12: “Non mi piace particolarmente ” aveva detto. “Non ho cambiato idea. Gli abbiamo dato il doveroso spazio in campagna elettorale”.
L’appuntamento è per l’anno prossimo. Ci sarà anche Giuliano Ferrara che ha accettato l’invito lanciato su Twitter da Arianna.
Si chiude ricordando Giorgio Bocca e Miriam Mafai.

Irene Macaione