Una nuova generazione di giornalisti sta segnando un cambiamento in Spagna. Stanno nascendo un nuovo tipo di giornalismo che è lontano dai media group tradizionali e anche un nuovo modo di fare informazione. Questo è stato il filo conduttore dell'incontro che si è tenuto presso la Sala del Dottorato e a cui sono intervenuti Jordi Colomé, direttore de "El Espanol", Ignacio Escolar, fondatore e direttore de "eldiario.es", Daniele Grasso, del "El Confidencial" e Juan Luis Manfredi, professore dell'Università di Castiglia-La Mancia.
Il professore Manfredi ha introdotto il panel di discussione analizzando l'attuale situazione di crisi economica che attanaglia anche la Spagna e che si è inevitabilmente riflessa anche nel settore della comunicazione, un contesto di profonda difficoltà nel reperimento di fonti di guadagno e di sostentamento per gli organi di informazione. E' proprio in situazioni di emergenza che è necessario aguzzare l'ingegno ed essere rapidi nell'anticipare il cambiamento. E' quello che hanno fatto molti giornalisti spagnoli che, chi più esperto e chi più giovane, ha deciso di avventurarsi in nuovi progetti sulla base di nuovi modelli giornalistici e di business. Una buona sintesi dell'intero incontro la offrono le parole di Ignacio Escolar che ha così individuato due linee fondamentali per lanciare una propria idea editoriale e avere successo: "La nostra forza (di "eldiario.es", ndr.) è stata quella di aver scritto notizie scomode e interessanti e aver trovato un business model che ci rendesse indipendenti nel farlo. In questo modo i nostri lettori ci sostengono per avere un'informazione giornalistica di qualità e libera". Esistono nuove e interessanti forme di finanziamento per i giornali come la vendita di contenuti o di vantaggi a pagamento ai lettori, vendita che deve essere ovviamente sostenuta dalla qualità di ciò che viene comunicato (è il caso di "eldiario.es"), o l'organizzazione di eventi promozionali (come dichiarato da Daniele Grasso). "Come noi comunichiamo le notizie è ormai più importante del perché e cosa comunichiamo", sulle parole di Colomé non poteva che svilupparsi il discorso sull'uso dei social media, ormai indispensabili anche in Spagna per chi vuole raggiungere più facilmente i propri lettori. "La vera sfida sta nel trovare i giusti strumenti che possano esser utili sia per i lettori che per i giornalisti che producono e diffondono le notizie" ha infine aggiunto Daniele Grasso.
Di fronte alla crisi dei media tradizionali e degli ormai obsoleti e inadeguati modelli di sostentamento dei progetti editoriali, è nata la necessità da parte dei vecchi e dei nuovi giornalisti di rivoluzionare il proprio modo di fare informazione. L'esperienza combinata all'innovazione sembra essere dunque la ricetta giusta, e non solo in Spagna nonostante fosse questo il contesto di riferimento del panel, per anticipare o adeguarsi ad una situazione di cambiamento profondo. I vecchi modelli sono in netto calo, il giornalismo spagnolo ha deciso di trovarne di nuovi e di successo.
Riccardo Aulico