Stefano Valentino, Fullbright fellow, UC Berkley J-School
Direttamente dalla California, con un intervento via Skype, Stefano Valentino ha tenuto un interessante workshop sulle ultime tecniche multimediali che vengono attualmente insegnate presso la Scuola di giornalismo all’Università di Berkley: con l’aiuto di alcuni suoi colleghi, anch’essi in videochiamata, Valentino ha mostrato come in sostanza il nuovo giornalismo americano si fonda su una sorta di fusione tra carta stampata, video e radio, quindi attraverso l’integrazione di testi con brevi video e foto. Spesso, infatti, come lo stesso speaker pone in evidenza, ormai le storie su carta stampata sono riscritte all’interno di video.
Analizzando i nuovi mezzi comunicativi si sottolinea, inoltre, la differenza tra la radio ed il poadcast: la prima, infatti, è considerata ormai come un mezzo caduto in disuso (“The problem is no one listen to a radio online”, sostiene Valentino), a differenza del poadcast, che ha visto un vero e proprio boom nel suo utilizzo, tanto da poter arrivare ad affermare che “people want to spend time on the media’s”.
Valentino si è poi soffermato a sfatare alcuni “miti” della tecnologia, come ad esempio le difficoltà si rintracciare ed utilizzare nuovi softwares.
In conclusione, e con un occhio alla situazione dei mass-media italiani, lo speaker ha evidenziato come il giornalismo della carta stampata sia ormai considerato “molto romantico”, se non altro all’interno degli ambienti di Berkley.
La nuova tendenza del giornalismo americano risiede specialmente nell’inedita figura del “data editor”, colui cioè che raccoglie le informazioni sul web, mette insieme i fogli statistici e in questo modo accede direttamente alle fonti; “Il giornalista così non ha più un ruolo indiretto, ma rende disponibili immediatamente ai lettori i dati”, evidenzia Stefano Valentino.
Il giornalista di ora è insomma un mestiere ibrido a metà strada tra scrittore, webmaster e radiofonico,”è un’unica persona per una molteplicità di compiti”; con riguardo al metodo d’insegnamento del mestiere, a Berkley gli studenti operano direttamente sul campo, per poi tradurre le loro ricerche in video, foto e testo tutto rigorosamente inserito in un linguaggio flash HTML. Secondo Valentino, in questo modo imparano anche a monetizzare il loro lavoro. Non a caso, sottolinea lo speaker, la città di San Francisco è attualmente considerata la capitale dei mass-media.
L’Italia, insomma, deve apprendere “un lavoro basato sulla padronanza di strumenti tecnici e tecnologici”, molto diversi da quelli che possediamo al momento.
Elisa Gerardis