La sua “passionaccia” per il giornalismo, il mestiere che è cambiato nel corso del tempo, la faziosità dei giornalisti e quella dei lettori. Questi i principali temi sui quali Enrico Mentana, intervistato da Angelo Mellone, si è confrontato con il pubblico presente al Teatro Pavone.
“ Spero che la grande maggioranza del pubblico presente voglia fare un altro mestiere”, ha detto scherzando Mentana in apertura. Al di la dei sorrisi strappati al pubblico, Mentana racconta di una realtà, quella del mondo giornalistico, profondamente mutata, di un giornalismo che non tornerà più, sottolineando la difficoltà per i giovani di “sfondare” in questo settore. “ Un tempo il giornalismo- ha detto Mentana- dava la possibilità di raccontare a chi non conosceva. Oggi chi compra il giornale conosce già le notizie e vuole solo conferma della propria faziosità, della propria partigianeria. Non c’è niente di male ad amare la destra o la sinistra, il problema è quando lo fanno i giornalisti mettendo il cuore oltre l’ostacolo”.
Insieme a Mellone, Mentana ha riflettuto su come la polarizzazione politica abbia accentuato questa faziosità e della difficoltà di fare carriera se non si è apertamente politicamente orientati. “Se un giornalista si limita a fare il proprio mestiere – ha continuato Mentana- non farà mai carriera. Oggi c’è libertà d’informazione purché sia faziosa e la cosa grave è che i telegiornali della nuova generazione non sono più imparziali. La Rai è ufficialmente in mano ai partiti e sia il centrodestra che il centrosinistra hanno avuto modo di governare ma nessuno ha avuto voglia di cambiare le cose perché in fondo fa comodo a tutti”. Se sul futuro della professione Mentana non riesce a sbilanciarsi, di una cosa è certo: “ I giornalisti non influenzano mai, non spostano gli equilibri e gli orientamenti maturati in noi stessi. Quando finisce un talk show ognuno di noi continuerà a sostenere le proprie opinioni, la propria “squadra”, per questo averli bloccati non ha avuto alcun senso”. E su un’altra cosa Mentana avverte i giovani: “ Le facoltà di giornalismo, così come sono ora, sono solo fabbriche di illusioni”.
Erica Cecili