Immagine mediatica o identità del territorio?

L’importanza della  comunicazione per la promozione della regione Umbria ed  il ruolo del giornalismo sono stati i temi  al centro di una tavola rotonda, che ha visto riflettere assieme rappresentanti del mondo del’informazione, il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni e l’amministratore dell’Azienda di promozione turistica Umbra, Stefano Cinicchi.

A stimolare il dibattito il giornalista Federico Fioravanti, dopo la dotta introduzione dell’avvocato Gerardo Gatti.

Dinnanzi alla realtà di una regione, dalla storia millenaria, dall’identità ricca e frutto di stratificazioni  sociali e culturali, che vanta sette  diversi ceppi linguistici, è emersa l’esigenza di una comunicazione unitaria per la promozione, che valorizzi e non disperda le diverse realtà territoriali.

Infatti il quadro della comunicazione di marketing soffre ancora della politica dei campanili, quando un’azione unitaria consentirebbe di conseguire una promozione più efficace.

La visione ricorrente  è quella di una regione  verde, terra di San Francesco e  di bellezze architettoniche, culla di cultura e tradizioni.  Un’immagine  costruita su clichè, ma positiva. Su di essa  possono influire flussi di notizie, ma occorrono svariati flussi per costruire o modificare la valutazione di un territorio,  come osservato da Cesare Fiumi del “Corriera della Sera”.

Enzo Ferrini, responsabile dell’ANSA Umbria, ha richiamato anche il ruolo dei grandi eventi, che si aggiungono alle attrattive della regione. Si è soffermato inoltre sull’attività dell’Agenzia, di fotografia dei fatti più che di orientamento dell’opinione pubblica, un lavoro che ha diffusione nazionale e internazionale.

Secondo Marco Brunacci, caporedattore per l’Umbria de “Il Messaggero”, non si è ancora centrato l’obiettivo della promozione a causa di una comunicazione ancora frammentata sul territorio.

Da Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia, è giunta, a tal proposito,l’esortazione ad agire in maniera unitaria. Da qui anche il riferimento all’accordo tra Regione ed i due Enti camerali umbri per la promozione dell’immagine in maniera coordinata.

Alvaro Fiorucci della RAI dell’Umbria, ha riportato l’attenzione al ruolo del giornalista che è quello di raccontare i fatti della realtà in cui opera,  mentre il compito della promozione spetta ad altri soggetti. Una posizione questa ampiamente condivisa. Ha focalizzato  su come  i grandi eventi e lo stesso Festival Internazionale del Giornalismo, oltre che proiettarsi all’esterno, possano anche offrire uno spunto  per riflettere sulle proprie realtà territoriali.

Cimicchi, amministratore Apt Umbria, ha evidenziato che sul turismo di motivazione o di destinazione poco si riflette la cronaca locale.

Giuseppe Castellini, direttore de “Il Giornale dell’Umbria”, ha tracciato un quadro della realtà regionale, nella quale ancora molto deve essere fatto nel settore dell’occupazione e della produttività economica.

Tante , d’altro canto, sono le risorse dell’Umbria, a cui non fa seguito però una comunicazione forte come in altre regioni,  come ha osservato Pietro Cozzi di “Bell’Italia”.

Il ruolo dell’informazione è quello di costruire una consapevolezza, in modo tale che gli abitanti, nel momento in cui riescono  a conoscere, il positivo e il negativo di una regione,  riescono anche a  proporre, così si è espresso Mauro Barzagna, capocronista de “il Corriere dell’Umbria”.

Roberto Conticelli, vice responsabile della redazione umbra della Nazione, ha riflettuto su come  l’immagine  di alcuni luoghi vada oltre quello che realmente si fa per la promozione, in quanto constano, come la stessa Umbria, di una storia che da sola parla e promuove.

Silvia Mammone

Maria Patrizia Sanzo

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