Fare giornalismo attraverso un metodo condiviso, con cui raccontare informazioni in modo trasparente. È questo il compito che Luca De Biase assegna ai giornalisti di oggi, in una sorta di riattualizzazione della professione .
Il responsabile di Nòva24 del Sole 24 Ore, fornisce così al pubblico del Teatro Pavone, una chiave importante, per leggere cio’che lui definisce l”ecosistema dell’informazione” odierna.
Con un pizzico di ironia Giorgio Meletti di La7, introduce il keynote speech, attribuendo a De Biase, il merito di suscitare anche negli “anziani” la sensazione di avere un futuro. Ed è proprio in relazione al futuro che si gioca la partita.
Occorre interpretare correttamente la fase di transizione, che il sistema dell’informazione sta vivendo, poichè “il posto dove essa conduce dipende da quello che facciamo adesso”. Il punto di vista del pubblico è divenuto una grande realtà, che partecipa a costruire l’informazione, attraverso il meccanismo propulsivo di internet .
Ma è il pubblico la prima vera chiave di lettura non la tecnologia. Uno spazio comune attraverso una nuova intelligenza collettiva, un’attività d’interazione rafforzata dalla rete,che ha cambiato gli autori dell’informazione:non solo i professionisti ma molta “umanità”.
È asincrono parlare di una crisi del sistema dell’informazione. Una crisi che in realtà parrebbe riguardare solo coloro che sviluppano modelli di business intorno all’informazione , i quali sembrano perdere il potere di imporsi sul pubblico.
È forse il caso di dire che il potere è passato dall’offerta alla domanda: se oggi l’offerta volesse imporsi, il pubblico troverebbe facilmente un’alternativa.
Si richiede perciò una grande capacità di adattamento da parte del sistema editoriale,che si auspica troverà nuovi modi per servire il pubblico, facendo costantemente ricerca.
Adattarsi al fine di catalizzare le risorse in modo da valorizzare le logiche di qualità e non di quantità dell’informazione.
Luca Occhipinti
Silvia Mammone