<<Per uscire dalla crisi che il settore dell’informazione sta affrontando, non serve solo puntare nella tecnologia ma servono soprattutto prodotti di qualità>> A dirlo è stato il Presidente dell’Ansa, Giulio Anselmi durante l’incontro Le sfide del cambiamento: quale futuro per i media, il lavoro, il welfare di settore promosso a Perugia al Festival Internazionale del Giornalismo.
Parlare di informazione al tempo della crisi non è sempre facile, un settore diviso tra gli editori che da un lato hanno una forte attenzione all’elemento multimedialità e dall’altro i giornalisti che sembrano posizionarsi quasi in una situazione di difesa dello schema d'organizzazione passato. Accanto a questo non si può inoltre dimenticare il crollo di oltre il 20% della pubblicità nella carta stampata e della caduta delle vendite che hanno interessato prima di tutto i periodici e poi i quotidiani.
<<La grande attenzione alle tecnologie, che sono il mezzo per arrivare ad un'ottima informazione - ha precisato Anselmi - non deve farci dimenticare la qualità che arriva dall’autorevolezza del giornalista e dalla credibilità dell’informazione che produce. Solo se riusciremo a unire questi due importanti elementi, riusciremo a risollevare il settore e uscire da questa crisi>>.
Spesso quando si parla di informazione cartacea - ricorda il presidente dell’Ansa - si ha l’impressione di riferirsi ad un “morto che cammina”, ma ci dimentichiamo che ancora oggi le notizie sono apprese e lette dal 48 % proprio dai giornali cartacei, solo il 28 % dalla tv e la restante percentuale dai nuovi media. In merito invece ad un aiuto pubblico Anselmi non ha dubbi. << Non possiamo chiede - dice – che il sistema pubblico intervenga fortemente in questo settore, il rischio è di un “inquinamento” e di una diminuzione della libertà>>.
Capire gli sviluppi per costruire il futuro è invece l’auspicio di Franco Siddi, segretario generale dell’ FNSI ed anche lui ha voluto ribadire la necessità di ricerca di un indice qualitativo per uscire dalla situazione negativa in cui si trova il settore .
<<La crisi la stiamo pagando tutti - ha affermato - dagli editori che non hanno degli introiti , ai giornalisti per i quali si riduce sempre di più l’occupazione. Proprio per questo riteniamo che uno degli strumenti adeguati per superare questo periodo sia la ricerca di un nuovo welfare>>. Un discorso a parte poi viene fatto dal segretario dell’Fnsi in merito al taglio dei contributi postali per l’editoria, un danno e un grave peso per tutti. << Quello che è stato fatto danneggia l’intero sistema che reagisce riducendo servizi, pagine e andando quindi a intaccare la qualità dell’informazione>>. La strada da seguire per Siddi rimane la valorizzazione dell’informazione professionale che crea giornali di valore, puntando su spazi per i giornalisti che siano reali e non solo apparenti.
A parlare, davanti ad una platea di giovani giornalisti questa mattina è stato anche il Presidente della Fieg Carlo Malinconico che ha voluto porre l'accento sull’essenzialità di un sistema pluralista e quindi del concetto di “dieta mediatica” fondamentale per un’informazione diversa. Altro problema è l’attenzione alla lettura. <<In una ricerca che presenteremo – ha affermato Malinconico - continuano ad aumentare i giovani della fascia 25 – 33 anni, quelli che si affacciano al lavoro senza aver nessun contatto con la stampa e sono dati molto preoccupanti anche per il futuro del nostro Paese>>. L’ingrediente per superare l’attuale crisi per la Fieg sembra essere la flessibilità, che accanto ancora ad una volta alla qualità e alla competenza, può far vincere le sfide che ci troviamo ad affrontare. << La flessibilità – ha detto il presidente della Fieg – al giorno d’oggi serve perché i cambiamenti che stanno venendo implicano uno spostamento delle risorse continuo ed una certa dinamicità nella professione >>. Una critica diretta invece verso la rete internet, che negli ultimi tempi è stata lodata per quanto riguarda il mondo dell’informazione, arriva da Andrea Camporese , presidente dell’Inpgi. << La rete ha il merito di dare notizie che spesso l’informazione “istituzionale “ non da ma purtroppo spesso svolge una funzione di coagulare le notizie per poi disperderle velocemente. Le sfide però che ci troviamo davanti sono molte, e riguardano soprattutto i giovani. Serve avere un occhio di riguardo verso il sistema di protezione sociale dando anche strumenti di sostegno con un riequilibrio delle risorse. C’è bisogno, in questi momenti, di una chiamata alla responsabilità, che sia condivisa>>.
All’incontro, per conto del sottosegretario Paolo Bonaiuti, ha partecipato anche la dottoressa Elisa Grande che ha ricordato l’importante lavoro che si sta facendo in questo periodo per la riforma dell’interno sistema dell’informazione. << Da oltre 30 anni – ha affermato – non vi è nessuna riforma del genere ed è arrivato il momento di intervenire tutti assieme per delle scelte condivise>>.
Giuseppe Fin
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