Affrontare le problematiche di chi fa giornalismo online passando per una qualificazione del ruolo del giornalismo. Questo il leit motiv dell’evento presentato alle 11.00 di oggi, giovedì 22 aprile, presso la Sala Lippi.
Relatori dell’appuntamento: Marco Renzi, giornalista; Claudio Giua, gruppo L’Espresso; Roberto Natale, Presidente FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana); Adriano Provera, Fasipress (Federazione Autonoma Stampa Italiana) e Vittorio Pasteris, giornalista esperto di rete e digitale.
Il delicato argomento, inerente le difficoltà del giornalismo online, è stato dapprima oggetto di un paragone con il modello statunitense, in cui il web journalism risulta una professione più riconosciuta rispetto al “vecchio continente”.
Successivamente, archiviate le differenze identificative e legali esistenti tra USA ed Europa, si è andato incontro alle difficoltà di regolamentazione esistenti in Italia. Qui, infatti, molti sono i punti d’ombra che fanno del giornalismo online una professione riconosciuta solo in parte come tale. Le principali problematiche sono dovute, in prima istanza, alla crisi economica mondiale che non ha lasciato troppo scampo all’editoria (così come altri settori), inoltre, connessi a questi fatti, c’è da segnalare un “mini settore” interno a quello editoriale, in cui non sempre le “regole del gioco” vengono rispettate. Questo implica uno sfruttamento dei giornalisti i quali spesso sono assunti senza contratto e vengono, nel migliore dei casi, sottopagati. Tale fenomeno però è presente non solo nell’online ma a tutto il sistema informazione.
In un’ottica di questo genere viene a mancare, nei quotidiani in rete, quel marchio di garanzia di cui ogni testata dovrebbe fare sfoggio. Le notizie spesso vengono scritte tramite “copia e incolla” creando di fatto uno stereotipo dei fatti accaduti ed il ruolo di blogger viene a sovrapporsi, e a scambiarsi a volte, con quello del giornalista.
Utile alla causa sarebbe una regolarizzazione del web. Una messa a norma difficile già di suo vista l’atipicità del mezzo informatico, ma indispensabile se si vuole fornire un informazione dotata di credibilità e veridicità, aggettivi fondamentali per un giornale.
La strada, dunque, sembra davvero lungo e difficoltosa così come complesso è regolare la rete riuscendo a valorizzare professionisti e aspiranti, senza rischiare di entrare nel campo della censura o della violazione della libertà di stampa.
Daniele Alimenti