Una storia ancora da raccontare: Maria Grazia Cutuli

Il premio Una storia ancora da raccontare - bandito come ogni anno dal Festival Internazionale del Giornalismo con l’Associazione ‘Ilaria Alpi’ - è giunto alla sua quarta edizione. Dopo essere stato dedicato a Ilaria Alpi, Enzo Baldoni, Giancarlo Siani, quest’anno racconta di Maria Grazia Cutuli, la giornalista catanese, inviata dal Corriere della Sera in Afghanistan, che sulla strada per Kabul nel 2001 viene uccisa in un attentato.

Per la sezione carta stampata vince Martina Castigliani, la menzione speciale va a Silvia Barocci e a Eleonora Cozzari. Per l’audiovisivo vincono Mariangela Modafferi e Pasquale Filippone. Anche qui una menzione speciale, a Rosario Di Raimondo e Giulia Zaccariello.

La giuria è composta da: Franco Di Mare (presidente), Laura Silvia Battaglia (giornalista e autrice del libro “Maria Grazia Cutuli, Il Cielo degli Ultimi“), Donata Cutuli (presidente della Fondazione “Maria Grazia Cutuli“), Francesco Faranda (Fondazione “Ilaria Alpi“), Enzo Jacopino (segretario dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti) e Matteo Scanni (Associazione “Ilaria Alpi”).

Introduce l’incontro Franco Di Mare, giornalista di “Rai Uno”, raccontando in quale occasione ha conosciuto la Cutuli e come sono diventati amici. Si sente fortunato dato che quella strada lui l’aveva percorsa alcune ore prima. Di lei ricorda “la sua asprezza quando voleva ottenere delle informazioni difficili e la morbidezza del suo sguardo nei momenti in cui sapeva di poterselo permettere“.

E’ la volta di Mario Cutuli, fratello della giornalista uccisa. Parla della vita di sua sorella e dei Premi e corsi giornalistici che le sono stati dedicati, poi annuncia che è di prossima realizzazione il progetto di costruire un scuola a Herat in Afghanistan.

Francesco Faranda, fondazione Corriere della Sera, e Alessandro Cataldo, direttore generale UniCredit Banca di Roma, concentrano il loro intervento sul cambiamento che sta subendo il mondo della comunicazione in questi ultimi anni. “Sono i giovani, che si affacciano in questo settore, a rappresentare il vero motore di cambiamento. Da non dimenticare”.

Matteo Scanni, rappresentante dell’associazione ‘Ilaria Alpi’, afferma che Maria Grazia Cutuli “è arrivata dove voleva arrivare, cioè scrivere di Esteri per un grande giornale, scrivere di temi rilevanti che possono cambiare le sorti di certe storie. Questo suo raccontare avveniva in presa diretta, con lucidità e verità, senza sconti di alcun genere. Lei non viveva di tesserini o di riconoscimenti. Si nutriva di verità. Però a 39 anni, nel fiore della sua attività lavorativa, in un’età se vogliamo più consapevole, non le è stato più permesso di scrivere e di raccontare. Lei rappresenta una delle grandi perdite del mondo del giornalismo“.

Conclude la giornalista “Laura Silvia Battaglia” che racconta quanto sia stato difficile negli anni ricostruire l’immagine di Maria Grazia Cutuli, non come martire dell’Afghanistan né come giovane giornalista impreparata a stare al fronte, ma come professionista che non si tirava mai indietro davanti alle difficoltà. “Alla fine ce l’abbiamo fatta e crediamo di aver restituito a Maria Grazia il suo ritratto. Oggi, quindi, abbiamo deciso di non premiare articoli e video con dati e date, ma di premiare il taglio innovativo, cioè la capacità di dare il proprio punto di vista, anche emotivo, nel raccontare un’altra persona, una grande professionista“.

Stefania Oliveri

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