La guerra dell’informazione tra thriller e realtà: (de)scrivere i lati oscuri della moderna società dell’informazione

Gran parte dei dei temi delle nuove tecnologie vengono utilizzati per la fiction. Il professore Ziccardi ha trattato dell’informazione e di come questa venga utilizzata per scrivere thriller; infatti egli ha pubblicato tre thriller, “Occhi nella rete” del 1999, “L’ultimo hacker” del 2012 e “La rete ombra” pubblicato nel 2018. A questo proposito il relatore ha spiegato 5 punti che possono terrorizzare il lettore affinché il thriller sia appassionante. Oltre a trovare un personaggio che piaccia la lettore e in seguito metterlo in pericolo è molto importante entrare nella quotidianità di chi legge soprattutto attraverso le nuove tecnologie. I 5 punti sono:

- “Migrare” da Orwell a Kafka, ossia passare da un tipo di controllo orwelliano, dal centro, che crea oppressione attraverso le telecamere in stile Grande Fratello ad un controllo di tipo kafkiano che mira a disorientare il cittadino e che crea i lui un senso di impotenza. Infatti il primo, anche se invasivo, può essere contrastato, ma nel secondo, poiché non si ha più un soggetto centrale che controlla tutto ma i vari dati sono divisi tra moltissimi soggetti, crea un controllo labirintico nel quale si perde il controllo dei propri dati e proprio per questo risulta molto più interessante per chi scrive thriller perché anche un semplice errore può portare al disastro come nel romanzo di Kafka “Il Processo”.

- Creare attacchi informatici alle cose che ci circondano. È necessario infatti cercare costantemente il collegamento tra attacco digitale e danno fisico a persone o infrastrutture, come per esempio controllare e attaccare pacemaker, macchine per lavaggio automatico, ambulanze, telecamere o metropolitane. Più questi dispositivi sono connessi e più sono vulnerabili.

- Alterare il sistema creando anche dei cambiamenti nel sistema democratico come per esempio attaccare le fasi elettorali che soprattutto con il voto elettronico diventano particolarmente sensibili.

- Creare una situazione del tipo Davide contro Golia, ovvero nella quale piccoli gruppi riescono a mettere in ginocchio interi Stati.

- Disinformazione. Questo punto è molto interessante per l’aspetto psicologico poiché si riesce ad attaccare le persone ingannando il soggetto che tende a rimanere nella propria bolla informativa e a credere ad informazioni che sono credute da altri; per questo la disinformazione può essere usata come un attacco informatico.

In conclusione bisogna prestare una costante attenzione ai fenomeni più attuali senza la necessità di inventare troppo perché la realtà è molto più interessante e soprattutto è necessario utilizzare l’essere umano per ingannarlo; infatti l’uomo e facilmente condizionato dalla tecnologia e il comportamento delle persone risulta essere la parte più vulnerabile.

Benedetta Tomassoni - volontaria press office IJF19