LA LUNGA NOTTE DELL’EURO: CHI COMANDA DAVVERO IN EUROPA



Perugia, 1 maggio 2014

Il Teatro Pavone di Perugia è gremito di persone pronte a seguire la presentazione del libro scritto a quattro mani da Alessandro Barbera (La Stampa) e Stefano Feltri (Il Fatto Quotidiano). Modera il dibattito Alessandra Gallone (Thomson Reuters); al centro dell'incontro l'uomo protagonista in questa fase di crisi, Mario Monti, che traccia un bilancio del suo periodo da Presidente del Consiglio e di commissario europeo, insieme agli autori del libro e al direttore Alexander Goerlach (The European). 
"Questo libro ha lo scopo di mettere insieme i pezzi del mosaico di una crisi durata fino a due mesi fa, la cui fine è testimoniata dalla stabilità dello spread", spiega Barbera. "Da osservatori abbiamo cercato di dare delle risposte per questa Europa che non funziona: con la certezza che uscire dall'euro sarebbe una scelta sbagliata per l'Italia"; il libro dunque è il risultato dell'attività di due veri e propri "fly on the wall narrators", così definiti dalla stessa Alessandra Gallone.
Durante il panel vengono evidenziati  gli errori e i limiti dell'Europa attuale: provvedimenti come quello del fondo salva-Stati o della ristrutturazione del debito della Grecia dovevano essere adottati prima, secondo l'analisi di Stefano Feltri. Altro tema in discussione è il ruolo della BCE nell'Unione europea, sempre più preponderante e volto a colmare l'assenza di un "cuore politico" in grado di intervenire in maniera più incisiva sulla scelte economiche, destinate a gravare sui bilanci dei singoli Stati.
"La Banca Centrale Europea dovrebbe essere sottoposta ad un maggiore controllo", concorda Monti. Durante la conferenza, il senatore a vita sottolinea più volte la posizione di protagonista dell'Italia sulla scena europea, e dell'importanza di mantenere la sua capacità di persuasione nei confronti degli altri Paesi. Si dichiara inoltre soddisfatto di aver mantenuto l'impegno di mantenere il deficit pubblico al di sotto del 3% nel periodo del suo mandato, e ha espresso la speranza che Letta e Renzi siano stati in cuor loro "grati" del risultato raggiunto.
Gli ospiti sono unanimi nel ritenere che in Europa ci siano le ricette per la ripresa: ciò che manca è lo "chef".  Alexander Goerlach, non esita ad indicare la Germania come Stato "pronto ad assumere questo ruolo", seguito dal senatore Monti, il quale commenta come, in effetti, si possa già parlare di "chef al femminile": la notte però è ancora lunga, e non soltanto per l'euro.

Jessica Cimino