Perugia – Teatro Morlacchi
Ore 21.00
Luca Valtorta, direttore di XL di Repubblica, apre le danze facendo un discorso generale sulla musica ad oggi in Italia, spiegando che i gruppi non sono stati scelti a caso e ricordando che, ad esempio, gli Afterhours esistono da molti anni. Manuel Agnelli, membro dell’appena citato gruppo, inizia dicendo “sui quotidiani vedo spesso nomi di gruppi, gli stessi Marta sui Tubi, o i Calibro 35, quindi penso che dai media ci sia comunque una volontà di migliorare le cose, tra l’altro il fatto che tu (Luca Valtorta, ndr) ne è una dimostrazione”. Valtorta continua spiegando che invece l’attenzione “dei media più potenti…le TV” è meno spiccata rispetto a quella dei giornali. Il leader degli Afterhours ritiene che il problema non sia specificatamente delle TV, ma di come la questione musicale viene concepita in Italia; pertanto fa un confronto con una location americana dedicata alla musica, che dice essere simile, a livello di materiali utilizzati, al Teatro Morlacchi (Perugia).
Valtorta passa la parola al cantante dei Marta sui Tubi, Giovanni Gulino, che dopo aver esordito con “buonasera, strano stare su un palco seduti e non cantare”, procede spiegando come e perché nasce la piattaforma Music Racer, parlando di come si può procedere per avere dei prestiti/finanziamenti per investire in progetti musicali. Dopo aver spiegato che in altri Paesi esistono già delle piattaforme, come IndiGoGo in America, che finanziano progetti musicali, ha pensato bene di “progettarne uno per il mercato italiano (ma il 10% dei progetti è straniero, senza aver fatto alcuna propaganda) è stato finanziato progettato da musicisti per musicisti, quindi dopo tanto studio abbiamo trovato le risorse per mettere in atto questo progetto, ad oggi abbiamo finanziato più di 80 progetti. Il sito non guadagna nulla, nemmeno l’artista. Il sito sta andando molto bene, pensiamo possa essere una buona risorsa per chi vuole fare il musicista senza scegliere a compromessi e contare su ste stessi ed il loro pubblico”. Agnelli è entusiasta del progetto, ma solo per quanto riguarda la parte degli artisti sconosciuti, in quanto allora la piattaforma sarebbe culla di un ritrovamento primordiale della curiosità degli appassionati di musica, che non si fermano solo a ciò che conoscono, ma si aggiornano continuamente. Davide Toffolo, dei Tre Allegri Ragazzi Morti, dimostra di essere un musicista originale ed alternativo, a partire dal suo particolarissimo costume, a finire alla sua idea personale di musica odierna e di finanziamento dei gruppi e degli artisti in generale, ribadendo spesso che la parola “successo” non fa parte del vocabolario suo e del suo team. La parola passa a Roberta Sammarelli dei Verdena, che spiega l’ingresso della band in Universal, casa discografica, contro la quale (e le quali) il precedente relatore non aveva espresso pensieri positivi. Valtorta e la Sammarelli evidenziano tuttavia che i Verdena sono un’eccezione: non rispettano tempi e regole, addirittura controllano i tagli e la durata dei loro brani. La manager del gruppo riconosce però che le persone che curano il loro lavoro sono tutte non solo competenti, ma soprattutto appassionate. Per ultimo, ma non meno importante, espone le sue idee ed il suo giudizio Tommaso Colliva (Valtorta ribadisce più volte il lavoro dell’artista con i Muse), dei Calibro 35, che non esita a dire che: “non può esistere la crisi della musica, ma solo della discografia, le case discografiche sono solo una struttura, non la musica. La crisi dell’industria discografica non è stata messa in crisi, secondo me, dai download pirata, ma dalla macchina in generale, che si è rotta quindici anni fa circa”. Detto ciò si concentra sul colosso che è internet, dicendo che senz’altro questo “rivoluziona il mercato e l’industria discografiche, dà la possibilità di raggiungere le nicchie, e la musica è fatta di nicchie”.
Conclude ancora Valtorta, parlando delle enormi scremature che ci sono nell’ambito musicale, ma anche in quello comunicativo. Ultimo giro del microfono tra i giovani relatori, i quali intervengono con poche ma incisive frasi ciascuno; fondamentali sono risultate le esclamazioni di Manuel Agnelli: “non è detto che se uno suona, pittura, canta deve diventare per forza un artista di professione” e del cantante dei Marta Sui Tubi: “penso che la musica non morirà mai, esisterà sempre” e dello stesso parere sono sia Davide Toffolo, che Roberta Sammarelli, che infatti afferma: “mi rendo conto che quando parlo con dei ragazzi emergenti, questi hanno la smania di arrivare; ma mo non è che uno deve lasciare il lavoro per dedicarsi completamente alla musica! Io ho pulito i cessi in un pub fino alle 3 di notte quando ce ne era bisogno”. Per ultimo parla Tommaso Colliva, che invita ad abbandonare qualsiasi “idea tossica della musica”.
Valentina Lupia