La questione LGBT nei media

Sala del Dottorato, ore 16.00

Il panel affronta la questione delle modalità con cui l’informazione racconta, o meglio non racconta e distorce, l’omosessualità e la transessualità.
Ospiti e relatori dell’incontro sono (in ordine di intervento): Pasquale Quaranta, giornalista e attivista, Delia Vaccarello, giornalista e docente di Media e Orientamento Sessuale presso la Scuola di Giornalismo di Bologna e curatrice della pagina “Liberi tutti” de L’Unità, Benjamin Cohen, fondatore del britannico pinknews.co.uk e infine Cristiana Alicata, giornalista e attivista.
Molte famiglie italiane conoscono e riconoscono la diversità sessuale attraverso l’ informazione mediatica. Ma viene quasi sempre rappresentata in una piccola porzione di realtà. Sui giornali si parla di omosessualità solo in casi estremi, di scandali, aggressioni, questioni civili di matrimoni e adozioni, gay pride. Quest'ultimo appare all’opinione pubblica come una “ostentazione” dell’orgoglio gay solo perché sono i media a veicolare questa idea, attraverso immagini, parole, commenti. Si parla inoltre  di transessuali solo avallando l’equivalenza tra transessualità e prostituzione.
Quando si comunica è necessario cercare di pesare le parole non soltanto per cercare di non ferire una classe già discriminata, ma soprattutto per il lettore, che ha diritto ad avere la giusta informazione. Soprattutto perché quello che si scrive sui giornali intorno a questo argomento, è ciò che poi costruisce l’opinione pubblica e il suo modo di pensare all’omosessualità. Il problema generale quindi sono le fonti, e cosa possano provare gli omosessuali ed i transessuali leggendo i giornali, di solito sentendo deformata la loro rappresentazione e identità
La discussione non vuole essere soltanto una critica alla cattiva informazione, ma vuole solo dare una direzione responsabile alla comunicazione giornalistica, sociale , politica, per ridurre la discriminazione.

Stefania D’Orazio