La riforma europea sul copyright: i diritti e le libertà dei cittadini

Gli speakers dell’incontro Bruno Saetta, avvocato e blogger, e il giornalista Vincenzo Tiani che si occupa di politiche dell’Unione legate al digitale e all’innovazione, illustrano alla platea gli aspetti della Riforma del Copyright.
Dopo una discussione, durata ben due anni, e nonostante le numerose critiche il 26 marzo scorso la Direttiva è stata approvata in seduta plenaria con 348 voti favorevoli, 274 voti contrari e 36 astensioni, ma per diventare legge dovrà passare il vaglio del Consiglio dell’UE, dopo di ché entro due anni i ventisette stati membri dovranno recepirla tramite norma interna e predisporre adeguati meccanismi stragiudiziali per farla rispettare.
Si propone di mettere un freno ai colossi web (come Facebook, Google, YouTube e Wikipedia) che acquisiscono e utilizzano indebitamente notizie, articoli, interviste provenienti dalle più disparate fonti a scapito delle grandi realtà editoriali, che vedono violati i diritti di proprietà intellettuale senza ricevere un adeguato compenso.
In questi due anni si sono susseguite manifestazioni di protesta in rete e nelle piazze di tutta Europa e una lotta intestina che ha coinvolto anche le associazioni per i diritti digitali, i grandi gruppi editoriali e persino i singoli utenti. YouTube e Wikipedia si sono schierate in prima linea contro l’art.13 (diventato art.17) che obbliga i colossi del web a trovare accordi economici con i creatori della comunicazione online. Mentre l’art.15 introduce un nuovo diritto a tutela degli editori, ovvero, la possibilità per questi di ottenere dai siti web aggregatori di notizie una remunerazione per l’utilizzo digitale delle loro pubblicazioni giornalistiche.
In realtà la riforma favorisce una enorme frammentazione che creerà incertezza della norma e non pochi problemi attuativi.  Inoltre, la direttiva facendo riferimento alla necessità di applicare una Tecnologia di riconoscimento dei contenuti fa indiretto riferimento alla necessità di applicare filtri, generati da Algoritmi, che avrebbe come conseguenza una limitazione della circolazione delle idee e una limitazione della libertà di espressione.

Brigida Raso - volontaria press office IJF19