La visualizzazione dei dati: guida indispensabile

Hotel Sangallo, ore 14.00

E' una sala gremita quella in cui è stato accolto il giovane Gregor Aisch, esperto di visualizzazione dei dati, in occasione del workshop “La visualizzazione dei dati: guida indispensabile”, organizzato da European Journalism Centre e Open Knowledge Foundation. Suggerimenti essenziali, quelli di Aisch, che consentono di distinguere una buona da una cattiva scelta di visualizzazione delle informazioni.
In primo luogo, Aisch ha proposto una questione sostanziale: quale adottare tra una visualizzazione 2D e una 3D? Il giovane non ha dubbi: che si tratti di “bar chart” (istogrammi) o “pie chart” (grafici a torta) una struttura a due dimensioni è sempre da preferire: nel primo caso, perché altrimenti risulta estremamente più complesso per l'utente leggere le cosiddette “label” (etichette) che accompagnano la visualizzazione. Nel secondo, invece, perché il 3D rischia di condurre ad una distorsione dell'effettiva superficie che il valore della percentuale dovrebbe rappresentare. Lo stesso Steve Jobs, durante una presentazione di un grafico a torta relativo alla quota di mercato degli i-phone, utilizzò questa tecnica: a una valore numerico corrispondente a circa il 19% del totale era associata un “fetta” del grafico che visivamente corrispondeva a poco più del 30%. Anche la scelta dei colori è un aspetto cruciale, in quanto occorre dosarne accuratamente il numero, e adottare il giusto grado di luminosità, affinché ciò che vogliamo mostrare risulti più chiaro possibile.
Ovviamente, ha sottolineato Aisch, il tipo di visualizzazione che intendiamo scegliere dipende dall'argomento che vogliamo trattare: se gli istogrammi sono utili quando si desidera mostrare delle comparazioni e le torte per proporre dati la cui somma rappresenta il 100%, le “line chart” (grafici a linee) sono efficaci per rappresentare un andamento temporale. Anche i titoli delle nostre visualizzazioni giocano un ruolo fondamentale. Aisch ha proposto un esempio: «Quali fra questi due titoli è più efficace: “La disoccupazione giovanile in Europa”, oppure “La disoccupazione giovanile divide l'Europa”». Benché non strettamente legata alle modalità di visualizzazione, si tratta comunque di un elemento fondamentale, perché oltre descrivere che cosa l'utente vedrà, consente di di spiegargli anche qual è il motivo per cui lo deve vedere.

Giuseppe Futia