Le basi della ricerca investigativa

Un vademecum per il giornalista investigativo, questo è quanto ha riservato Daniel Drepper (cofondatore di Correct!v) alla numerosa platea del Centro Studi Alessi nella giornata di apertura della decima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo. Dalla sua esperienza di freelance il giornalista tedesco ha estrapolato i punti focali dai quali ciascuna inchiesta non può prescindere. Il punto di partenza è la scelta del tema di interesse su cui applicare le tre direttive: leggere le notizie per individuare le tematiche da approfondire; rubare informazioni guardandosi intorno; chiedere alle persone. Ciascuna notizia induce a porsi delle domande e a sollevare supposizioni ma queste, secondo Drepper, necessitano di un riscontro cui si potrà giungere solo seguendo alcune linee guida. Tra le principali: creare un elenco con i nomi delle fonti, studiare le riviste di settore, chiamare tante persone, procedere dall’esterno verso l’interno “come se si sbucciasse una cipolla, infatti è proprio negli strati più interni che si trovano le informazioni utili”, come dichiarato da Drepper.

Interessanti le dritte fornite per “far parlare il cattivo”, per ottenere cioè informazioni da fonti difficili da escutere. Bisogna mirare alla fonte delle fonti, a chi non ha nulla da perdere, e motivarla a fornire informazioni per poi allargare la rete delle fonti servendosi di strumenti quali Linkedin per rintracciare colleghi e affini. Ma per ottenere qualcosa in più, per ottenere una vera conversazione utile alla propria inchiesta è necessario far sentire il proprio interlocutore importante mostrandosi interessante, creando una bella atmosfera conviviale fin da subito. “A volte tocca anche esagerare parlando con le fonti, ma risulta necessario pur di raggiungere l’obbiettivo”, ha confessato infine Drepper.

Leonardo Vaccaro