In un teatro Morlacchi gremito, Luciano Ligabue, attraverso le domande di Luca Valtorta, ha mostrato se stesso sotto un'altra veste, più intima e privata.
Smessi i panni del cantante Ligabue ha messo a nudo molti aspetti della sua vita privata: dall’infanzia a Correggio all’esperienza nelle prime radio libere realizzate tra amici, fino all’importante incontro con Pierangelo Bertoli che incise per primo “Figlio di un cane” e “Sogni di rock and roll”.
Il successo è arrivato tardi, a trent’anni, ma proprio questo ha permesso al cantautore di gestire bene se stesso e i propri progetti, e di costruire con razionalità e maturità la propria carriera. Nel corso del tempo la sua attività lavorativa si è concretizzata non solo in album e concerti, ma nel mondo cinematografico, e anche attraverso i libri e le collaborazioni importanti.
Il racconto delle persone comuni, dei matti, di personaggi disillusi ma combattenti, caratterizza il percorso artistico-musicale di Ligabue, il quale a Perugia, sottolinea la necessità di continuare a parlare di questi personaggi, per far restare il loro racconto soprattutto all’interno di un contesto mediatico.
La realtà vera resta il centro del racconto. Così come avviene nel film “Niente Paura” di Piergiorgio Gay, al quale Liga ha partecipato, in un cast corale di persone comuni e non, per “narrare” l’Italia, di ieri e di oggi.
Un attaccamento alla nazione, tempo fa si concretizzatosi in un brano “Buonanotte all’Italia”, che certamente è il simbolo dell’impegno civile del cantautore, proseguito attraverso tante iniziative tra cui il prossimo concerto a Campovolo. A distanza di cinque anni dal primo Ligabue ha progettato un nuovo evento per incontrare ancora una volta tanti suoi fan vecchi e nuovi, fatto non solo di musica. È prevista anche la partecipazione di associazioni quali Emergency e Libera per ribadire la sua attenzione alle tematiche sociali e civili del panorama italiano.
Eliana Ciappina