Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo

Nomi, cognomi, fatti del gotha egemonico più spietato nel ‘Belpaese’ dei primi anni ’90. Nella serata conclusiva della VI edizione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, prima del monologo di Michele Santoro, è stato presentato, presso il teatro Morlacchi, il racconto del sistema di illegalità italiano a partire dallo scoppio della nota inchiesta ‘Mani Pulite’. Un racconto insito nel libro, che prende lo stesso nome del panel discussion, offerto da Gianni Barbacetto de ‘il Fatto Quotidiano’; Marco Travaglio, vicedirettore della stessa testata e Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it.

“Quello che viviamo oggi è la diretta conseguenza di quel passato”, ha dichiarato Gomez. “Prima ancora di ‘Mani pulite’ era difficile far uscire certe notizie, in veste di giornalista”, ha aggiunto.
Il marcio più efferato fatto di tangenti, illeciti e accordi sottobanco esposti alla luce del sole grazie alla citata inchiesta supportata da intercettazioni, testimonianze, sentenze. Un percorso storico durato un quinto di secolo che ha svelato intrecci tra Stato e malaffare in contrasto al volto della giustizia più sacra ed alta e che purtroppo ha lasciato strascichi negativi sul modo di agire e di pensare dei ‘burattinai’ italiani. “Questi non sono tempi di antipolitica – ha affermato ancora Gomez - questi sono tempi di antipartitocrazia”.
E poi lo show di interventi di Travaglio improntati ironicamente sulle anomalie dello ‘Stivale’ e sul fenomeno della corruzione che ha definito non soltanto immorale ma anche antieconomica ricordando che in questi giorni il debito pubblico italiano ha toccato i due mila miliardi e che la stessa corruzione è dieci volte superiore a venti anni fa. Dati spaventosi raggiungibili soltanto dalla sopportabilità e dalla capacità di abituarsi a certe cose dell’italiano. Ha poi scherzosamente evidenziato le differenze tra come vanno le cose in Italia e come vanno nei paesi esteri. “I colpevoli di tutto questo sono i giornali e la cultura che hanno evaso i loro obiettivi e che invece di informare, educare e favorire la crescita del paese, hanno fatto tutt’altro”, ha detto il giornalista.

Luca De Cristofaro