MeMo magazine, la nuova applicazione che, a detta dei suoi creatori, vuole proporre un nuovo modo di capire gli eventi, è stata la vera protagonista dell’incontro, tenutosi oggi alle 17 presso la Sala dei Priori dell’Hotel Brufani. A presentare questo straordinario ed innovativo progetto, due dei fondatori: Matteo Dispenza, Presidente di MeMo coop, il gruppo di lavoro che riunisce diversi programmatori e sviluppatori digitali, e Fabio Bucciarelli, fotogiornalista e freelance che si occupa dei contenuti veri e propri, dai testi alle fotografie.
Il progetto inziale nasce dall’idea di cinque fotoreporter di fama internazionale che a maggio 2014 lanciano un crowdfounding per realizzare il loro progetto multimediale; nel giro di quindici giorni riescono ad accumulare ventidue mila euro, utilizzati per la preparazione degli effetti grafici del magazine. A gennaio 2015 l’applicazione è già disponibile sui dispositivi IOS e Android. Il magazine raggruppa i diversi reportage realizzati da questi giornalisti su temi che di volta in volta cambiano: la paura, questo l’ultimo argomento trattato.
MeMo si veste però di due diverse facce; la prima, quella più didattica e storica, propone articoli e reportage su eventi che occupano anche le pagine delle grandi testate giornalistiche; la seconda, più personale e autobiografica, porta sulla scena multimediale le esperienze private vissute a diretto contatto dai giornalisti. Tutte queste indicazioni sembrerebbero di ordinario e forse sperimentale giornalismo. La vera innovazione di questo magazine, disponibile anche on-line, è la sua capacità di portare lo spettatore, che ormai è diventato tale, sul luogo dei fatti... quando si dice entrare nella notizia. Il concept alla base di questa idea creativa è quello di utilizzare i materiali tradizionali, come testi, immagini e video e renderli fruibili in maniera del tutto diversa e interattiva. Grazie ad una particolare interfaccia e a un plug-in ultramoderno, si riesce, per il momento solo attraverso tablet e smartphone, a vedere realmente il luogo del reportage: spostandosi a destra o a sinistra, in tondo o in lungo, si può avere un’idea dei luoghi in cui il reporter ha girato i suoi video. Vivere il momento, ma un momento diverso e che va oltre lo schermo del dispositivo. A questo si aggiunge una moderna organizzazione grafica dei contenuti a grande impatto visivo e una serie di contenuti extra, che coprono un grande spazio di interessi. Con i suoi 3.500 utenti, MeMo riesce a essere una competitiva alternativa alle tradizionali pagine on-line delle grandi testate.
Marilde Iannotta