Riccardo Iacona non voleva fare il giornalista. Al punto che anche quando già lo stava facendo da parecchi anni, se Michele Santoro non avesse insistito – "Riccardo, non fare il fesso, vai a fare almeno l’esame di Stato!" – oggi non sarebbe neanche giornalista professionista. È una delle tante cose che deve a Michele Santoro e a Samarcanda, Il Rosso e il Nero, Il raggio verde, Moby Dick, Sciuscià-Edizione straordinaria, le tante trasmissioni nelle quali ha lavorato dal 1988, anno in cui è entrato a far parte della squadra della terza rete Rai diretta da Angelo Guglielmi. Da quel momento in poi è entrato nel "fiume del lavoro", una trasmissione dietro l’altra fino a diventare "autore di se stesso": da cinque anni, infatti, lavora alla ideazione e alla realizzazione di suoi programmi; prima con la serie dei "W": W gli sposi, W il mercato e W la ricerca, poi con Case!, Ospedali!, Tribunali! e Pane e Politica; e adesso con Presadiretta, l’ultimo programma a cui sta lavorando, con più di venti puntate già andate in onda. È l'autore dei libri Racconti d'Italia (Einaudi, 2007) e L'Italia in presadiretta. Viaggio nel paese abbandonato dalla politica (Chiarelettere, 2010).