Si è svolto alle ore 16,00 presso la sala Raffaello il panel sui processi di alfabetizzazione alle notizie con Charlie Beckett direttore del Polis, Dan Gillmor dell'Università dell'Arizona, Mary Hamilton del The Guardian, Aine Kerr manager global journlism partnerships Facebooks ed il giovanissimo Maximilian Wolff. Com'è possibile alfabetizzare alle news provenienti dalle nuove piattaforme?Questo l'argomento centrale dell'evento in cui è stata data un'importanza cruciale al ruolo della scuola che per prima deve educare ad un pensiero critico fin dalla più giovane età. Il processo che ha inizio con l'istruzione deve essere poi portato a termine da chi si occupa di fare news cercando di far capire al lettore come può egli stesso, in maniera del tutto attiva, partecipare alla creazione della notizia. Ciò è utile anche al giornalista stesso che può, attraverso le piattaforme online, così creare un legame con l'utente sempre più stabile e duraturo. L'alfabetizzazione alle news è oggi, secondo gli speakers intervenuti durante il dibattito, una vera è propria cittadinanza ai media. Quando si parla di questo argomento bisogna tenere in considerazione che è fondamentale capire come creare contenuti tanto quanto saperli consumare differenziando le news reali dalle cosiddette fake news adoperando costantemente un pensiero critico. Se è pur vero che l'ambiente digitale consenta un facile accesso alle notizie basato sulla fiducia bisogna comunque mettere sempre in discussione tutto ciò che si trova in rete. E' per tale motivo quindi che oggi è di fondamentale importanza attuare dei processi di alfabetizzazione alle news mirati a riconoscere i contenuti e testare la veridicità delle fonti. A tal fine, sono nate di recente alcuni programmi in grado di avvertire l'utente in merito alla dubbia esattezza dei contenuti postati in rete grazie alle segnalazioni di altri utenti. Collaborare in rete dunque risulta il modo migliore per migliorare l'alfabetizzazione alle news.
Federica Gorgone