Porre fine alla povertà, proteggere il pianeta, assicurare prosperità per tutti? La risposta è nel cibo

Lucio Caracciolo, presidente MacroGeo; Luca Di Leo, Barilla Center for Food & Nutrition Foundation; Laura Garzoli, vincitrice 2017 BCFN YES!; Ludovica Principato, ricercatrice; Fondazione BCFN; Farhana Haque Rahman, direttore generale Inter Press Service; Maged Srour, data analyst Inter Press Service

I 17 obbiettivi di Sviluppo Sostenibile, approvati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, esprimono un giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, sia nell’ambito ambientale sia in quello economico e sociale. Affinché questi obbiettivi vengano conseguiti si dovranno apportare dei cambiamenti nel sistema alimentare. I problemi riguardanti i disturbi alimentari come l’obesità o la malnutrizione sono in continuo amento. Per quello che riguarda l’Italia il tasso di bambini obesi è uguale a quello americano. Inoltre, c’è un’ampia crescita della malnutrizione: purtroppo nei paesi più industrializzati è presente un grandissimo spreco di cibo a causa dello squilibrio tra produzione e consumo, con tutto il cibo sprecato si potrebbero sfamare le 815 milioni di persone che soffrono la fame quattro volte. Diminuire gli sprechi del cibo è uno degli obbiettivi delle Nazioni Unite.
Si è parlato poi dei problemi agricoli: se noi continuiamo a produrre così tanto potremmo avere un impoverimento del 30% del suolo. Migliorare le condizioni di vita degli agricoltori è un altro obbiettivo delle Nazioni Unite. La Francia è stato il primo paese a fare la legge sugli sprechi alimentari che obbliga i grandi supermercati a donare ai bisognosi il cibo che verrebbe buttato via. Inoltre, questo paese, ha un basso tasso di obesità. Lo spreco di cibo ha dei gravi impatti ambientali ma anche economici, infatti il costo degli sprechi è di un trilione di dollari. Il cibo e la sua produzione crea anche problemi climatici, come le emissioni del gas serra, e anche un grande spreco dell’acqua. Infine Laura Garzoli ha proposto il progetto che le ha fatto vincere il concorso Barilla Foundation: ritiene che per risolvere queste problematiche bisogna avere un contatto stretto con la natura. Proprio per questo il suo progetto prevede una ‘riforma’ in ambito agricolo, ovvero di introdurre i pipistrelli, animali in via d’estinzione, al posto degli insetticidi. Si contano all’incirca un migliaio di insetti uccisi da un pipistrello in una notte, addirittura si potrebbero prevedere delle invasioni di insetti che provengono da altre zone e ciò permetterebbe di poter prendere provvedimenti con dei pesticidi meno dannosi sia per la nostra salute sia per il suolo. Questo progetto è iniziato a gennaio ed hanno già costruito 60 bat-box dove non ci sono rifugi naturali per incoraggiare i pipistrelli a viverci.

Giorgia Mattioni - Alternanza scuola-lavoro | Liceo Galileo Galilei Perugia