Cibo e potere
Dai pranzi di Cavour al ristorante Il cambio («Oggi abbiamo fatto la storia, adesso andiamo a mangiare», disse il 26 aprile 1859, dopo aver deciso la guerra all’Austria) alle cene di Bossi ad Arcore davanti a piatti rigorosamente senza aglio cucinati dal cuoco Michele, dalle sardine sotto sale con pan carré offerte dallo stesso Senatur a D’Alema e Buttiglione prima del “ribaltone” fino ai torroncini e alle mozzarelline elettorali di Alessandrina Mastella, la politica italiana è strettamente legata alla tavola.
Ripercorrere questa storia “attovagliata”, magari mettendo a confronto la sobrietà dei padri costituenti (Dossetti, Lazzati, La Pira, Fanfani…) che vivevano come monaci nella “comunità del porcellino” e le cene di oggi spesso nei ristoranti più sfarzosi, vuol dire ricostruire anche le vicende politiche del Paese.