Un nuovo libro «vero e pieno di vita» ci conduce al cuore della Resistenza. Storie di quotidiano eroismo che ci costringono a interrogarci sul nostro presente. «La Resistenza è un patrimonio che appartiene alla nazione. Forse è arrivato il momento di raccontare la grande storia attraverso le piccole storie».
«Possa il mio sangue servire»: sono le ultime parole che il capitano d’artiglieria Franco Balbis, unitosi ai partigiani, scrive ai genitori poco prima di essere fucilato dai fascisti. Balbis è uno dei tanti resistenti a cui è dedicato questo libro, che alterna la storia di un uomo a quella di una donna. Per 40 anni la Resistenza è stata considerata una “cosa di sinistra”. Poi è stata denigrata, come se avessero ragione i “ragazzi di Salò”. Attraverso personaggi e storie, Aldo Cazzullo racconta la Resistenza dei partigiani - compresi cattolici e monarchici - e dei militari, dei carabinieri, delle suore, degli ebrei, degli alpini, degli internati in Germania, dei civili: tutti coloro che dissero no a nazisti e fascisti. Con la passione e la forza narrativa a cui ha abituato i suoi lettori, Cazzullo celebra la memoria delle tante vicende familiari e intime che, intrecciandosi con la grande storia, hanno fatto dell’Italia un Paese libero.