Trovarsi in pericolo, la sicurezza della professione giornalistica in un mondo dove nelle redazioni e nelle zone di guerra si è sempre in prima linea.
La sicurezza nel giornalismo non è più un problema che riguarda soltanto chi va a coprire l'informazione nelle zone di guerra. Al giorno d'oggi, indipendentemente da dove si lavora - online o offline -, i giornalisti devono considerare rischi fisici e psicologici. L'aumento delle minacce terroristiche interne ha colpito i mezzi di informazione in modi che non avremmo mai immaginato. Il rischio di trovarsi in prima linea si è trasferito dalle zone di conflitto nel cuore delle redazioni nazionali. Molestie online e aggressioni alla sicurezza digitale e alla privacy espongono i giornalisti e le loro fonti a grossi rischi, mentre i governi, considerati in precedenza oasi felici della libertà di stampa, si schierano contro i media mainstream, mettendo a repentaglio le fondamenta della sicurezza e dell'indipendenza del giornalismo.