Ci sono sempre state battaglie su cosa sia il giornalismo, e su chi possa definirsi giornalista. Alcuni vorrebbero scavare una trincea attorno al mestiere, altri preferiscono muoversi e spaziare ... (Non fatevi prendere dal panico: questo panel non è un rimasuglio dal 2005 che chiede "I blogger sono giornalisti?")
Per molto tempo i finanziatori e la società civile hanno provato diversi metodi per persuadere o incentivare i giornalisti a coprire le storie di interesse pubblico - attraverso la formazione, i manuali, le proposte, offrendo borse di studio o fornendo finanziamenti. Alcuni sono andati oltre, creando strutture investigative per fornire prove ai giornalisti (come The Sentry), o integrando il giornalismo nel proprio lavoro (come Global Witness).
Ma negli ultimi 3 o 4 anni, alcuni hanno cambiato orientamento e stanno investendo direttamente nel finanziamento, nel lancio o nell'incubazione di unità tematiche gestite da giornalisti, e producendo inchieste indipendenti su temi di interesse pubblico. Non tutti sono a proprio agio con ciò che viene percepito come qualcosa che rende meno netti i confini tra giornalismo e attivismo - mentre altri lo vedono come uno sviluppo naturale del settore.
Spazieremo lungo questi confini con tre guide esperte:
- una finanziato da un donatore per coprire la schiavitù moderna all'interno di un importante giornale;
- un'altra incubata da una ONG per condurre indagini indipendenti su flussi finanziari illeciti;
- un'unità di giornalismo indipendente rispetto alla proprietà all'interno di un'organizzazione ambientalista.
Un po' di background per i curiosi:
- Nieman Lab/UPenn, serie NGOs and the news (2009);
- Hunter, Van Wassenhove, Besiou, and Van Halderen, 'The agenda-setting power of stakeholder media (2011, aggiornato nel 2017);
- Dr Ella McPherson, Source credibility as 'information subsidy'. Strategies for successful Ngo journalism at mexican human rights Ngos (2016);
- Anne Koch (GIJN), estratto dal libro How journalists, Ngos can - & should - collaborate (2018).