Il corrispondente di guerra è una delle figure chiave del giornalismo, ma anche una delle più esposte per ciò che riguarda la sicurezza e la sostenibilità economica. Raccontare i conflitti sul campo è ancora il modo più forte e accurato di mostrare gli orrori e l’assurdità di una guerra, eppure le redazioni, per linee editoriali o semplici questioni di bilancio, preferiscono rinunciare a queste figure, coprendo i conflitti attraverso agenzie o freelance - i quali, senza una vera e propria redazione a supporto, si trovano ancora più esposti di quanto non sarebbero altrimenti. In questo scenario, una delle opportunità che di recente si è fatta strada è quella del ricorso al crowdfunding.
Con Laura Silvia Battaglia e Barbara Schiavulli, due veterane del giornalismo negli scenari di conflitto, vedremo quali sono le problematiche e le opportunità di questa forma di finanziamento.