Attacchi organizzati, sincronizzati, ispirati dallo Stato contro giornalisti, testate o contro l'idea stessa di notizie; una campagna sui social media che incita allo stupro di gruppo di una giornalista; la lapidazione dei veicoli di servizio di una rete televisiva; il capo del governo che insulta pubblicamente i direttori di giornale; la chiusura di testate; un boicottaggio pubblicitario; una cultura di minacce di morte e molestie legali indirizzate ai giornalisti; la prospettiva di una legislazione o di una giurisprudenza che limitano la libertà di stampa. Come possono reagire i giornalisti contro simili attacchi?
Un'opzione è produrre un giornalismo migliore: inchieste più accurate, analisi più approfondite, redazioni più trasparenti. Ma quando è in gioco la democrazia stessa, quali opzioni sono disponibili per i giornalisti?