Le ragioni dell’ascesa dei populismi di destra, come rispondono alla globalizzazione e alla rivoluzione digitale, i legami e le contiguità con i movimenti neofascisti e neonazisti.
La capacità dei partiti e dei movimenti di estrema destra di avanzare nell’agenda politica dei rispettivi paesi, dall’UKIP di Farage ai “Fascisti del Terzo Millennio” di CasaPound, hanno dei punti in comune, di paese in paese, degli aspetti replicabili che configurano una sorta di internazionale populista? Come si agganciano le retoriche populiste, i nazionalismi e gli espliciti richiami ai totalitarismi del Novecento, con l’antielitismo, le nuove dinamiche di trasparenza radicale, il rigetto degli esperti o dei fatti, e il senso di militanza continua, con la militarizzazione del dibattito e degli spazi politici? Com’è possibile che movimenti estremisti con consenso politico trascurabile riescano a imporre e normalizzare i propri temi nei media mainstream e negli schieramenti politici tradizionali? Perché di fronte ad attentati come quelli di Halle e Hanau in Germania, solo per citare gli ultimi casi avvenuti in Europa, è sbagliato parlare di "lupi solitari" o "follia isolata", ma bisogna invece riconoscere prima di tutto la matrice terroristica, ideologica e politica degli attacchi?
Assieme a Caterina Froio e Catherine Fieschi, esperte di populismi e partiti di estrema destra, cercheremo di rispondere a queste domande. Modera Leonardo Bianchi.