Da tempo il cambiamento climatico non è più oggetto di discussione e materia di indagine da parte dei media. Questo il monito lanciato sabato 8 aprile 2017, durante l’incontro al Centro servizi G. Alessi ‘QUALCOSA DI VECCHIO, QUALCOSA DI NUOVO: MEDIA DIGITALI E CAMBIAMENTO CLIMATICO’. A discuterne la giornalista di Vice News Milene Larsson, Stuart Millar di BuzzFeed UK, il giornalista James Painter di Reuters Institute for the Study of Journalism e Akshat Rathi di Quartz.
Dopo le ultime dichiarazioni del Presidente Usa Trump, sull’inesistenza di qualunque cambiamento climatico e problemi di inquinamento, la questione ambientale e divenuta argomento di dibatti politico piuttosto che scientifico. Il mondo mediatico ha abbandonato la scelta di parlare di ‘climate change’, ritenuto da molti un tema di poco interesse pubblico, lontano dai problemi quotidiani dei propri lettori perché altamente moralista e catastrofista. Per questo siti di informazione come BuzzFeed, Vice o Huffington Post si battono da anni perché questo argomento acquisti la giusta importanza. Fondamentale è sensibilizzare l’opinione pubblica, spiega Milene Larsson, istruendoli su quanto il problema, benché non immediatamente visibile, sia vero e fin troppo reale.
Per farlo, la scelta viene indirizzata verso la creazione di reportage, spesso privi di parole ma carichi di immagini e grafici realizzati dalla comunità scientifica. I temi da prediligere sono, secondo Millar, le storie di esempi positivi di tutte quelle associazioni che cooperano per la salvaguardia dell’ambiente e la promozione di politiche ambientali sostenibili.
Elena Brozzetti