Raccontare il decomissioning nucleare, l’esperienza italiana

A trenta anni dal referendum sul nucleare del 1987, quale è lo stato in cui versa lo smantellamento della rete di centrali nucleari italiane? Quando è stato l’interessante tema dell’evento “Raccontare il decomissioning nucleare, l’esperienza italiana” che si è tenuto oggi nella Sala Priori dell’Hotel Brufani di Perugia.
L’evento ha visto la partecipazione di giornalisti e esperti del settore dell’energia nucleare, insieme a rappresentati delle imprese che si occupano di nucleare in Italia come Marco Sabatini, responsabile media relations per la SOGIN,  Iris Corberi, direttrice e fondatrice del magazine BioEcoGeo, i giornalisti scientifici RAI Maurizio Menicucci e Giorgio Pacifici e Gaetano Pedullà, direttore de La Notizia.
Ma di che cosa si parla quando si usa il termine decommissioning? “E’ molto di più di semplice smantellamento delle centrali nucleari” spiega Marco Sabatini, responsabile media relations della SOGIN. La SOGIN (acronimo di Società Gestione Impianti Nucleari) è una società dello Stato italiano responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani ( in inglese decommissioning) e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.
“Il termine indica molto più di questo: il mantenimento in sicurezza degli impianti, allontanamento del combustibile irraggiato, la decontaminazione e lo smantellamento delle strutture e degli  impianti e la gestione e messa in sicurezza di rifiuti radioattivi, caratterizzazione radiologica finale” spiega Sabatini.
Un compito non proprio facile. “La storia del decommissioning nucleare è molto originale, in quanto siamo tra i primi paesi al mondo che si sta cimentando in questo settore per gli impianti di prima e seconda generazione, e la fetta di mercato è molto ampia” aggiunge Sabatini.
Il motivo è dovuto all’obsolescenza degli impianti: “i reattori che abbiamo in Italia sono quelli cosiddetti di prima generazione degli anni settanta quando i piani non comprendevano lo smantellamento” conclude Sabatini.
Il giornalista Giorgio Pacifici si è soffermato invece sugli aspetti della comunicazione con il pubblico:  “la denuclearizzazione in Italia è stata storicamente un tema molto complesso dal punto di vista etico. Dopo il referendum ricordo le preoccupazioni delle persone di Scanzano Ionico - dove fu deciso il sito dello stoccaggio – riguardo la loro incolumità e il dibattito che ne nacque, dal quale si sentirono esclusi” racconta Pacifici.
“La situazione adesso è cambiata tantissimo e grazie alla SOGIN le scelte sono condivise e più trasparenti” osserva Pacifici.
Sulla necessità di parlare di questi temi e sulla condivisione è intervenuta anche Iris Corberi: “il nostro approccio deve essere scientifico ma divulgativo. Il nucleare nonostante siano passati trent’anni continua a scaldare gli animi dal punto di vista politico e ideologico ma soprattutto anche emotivo.

Giacomo Galardini