Domenica 10 aprile, nella Sala dei Notari, Domitilla Savignoni ha parlato di radio con Giuseppe Cruciani, Mauro Coruzzi e Rossella Brescia, in un dibattito frizzante, a tratti anche molto acceso, che ha coinvolto il pubblico del Festival Internazionale del giornalismo. La piega dei botta e risposta è arrivata infatti fino a temi attuali come la recente intervista di Bruno Vespa a Salvatore Riina: l’argomento ha visto Giuseppe Cruciani esprimersi in favore della decisione di Vespa, difendendo il diritto del giornalismo all’ascolto delle voci più scomode e deplorevoli. La marcata posizione ha provocato tra il pubblico qualche intervento sonoro e decisamente contrario che reclamava l’immoralità dell’intervista di Vespa e il poco rispetto nei confronti delle vittime di mafia.
Il panel ha comunque mantenuto l’intento di parlare di comunicazione radiofonica. Secondo Cruciani, quello della radio è un luogo che si presta particolarmente alla possibilità di rompere gli schemi standard della comunicazione e dell’intrattenimento; parla chiaro il suo programma La Zanzara, in onda su Radio 24, in cui l’approccio con il pubblico è stato del tutto rivoluzionato, ottenendo un prodotto unico nel suo genere anche dal punto di vista dei contenuti.
Ma qual è il segreto per trovare quell’equilibrio tra attualità e divertimento che si configura come l’ingrediente segreto per la conquista del pubblico? Rossella Brescia ha raccontato in proposito la sua personale esperienza di approdo a RDS: reduce da una lunga carriera di teatro e televisione, non sono stati pochi i pregiudizi incontrati all’inizio dell’incarico conquistato dopo un provino durato ben un mese, soprattutto con i colleghi: “piano piano però, mettendo da parte le preoccupazioni inutili, devo ammettere che essere stata me stessa, senza scadere nella banalità, mi ha permesso di far emergere le mie possibilità” ha detto la Brescia. E la questione riguardo l’effettiva utilità e significato dell’essere sé stessi in radio ha chiamato in causa la personalità del condutture de La Zanzara, accusato più volte di essere un esagerato, un pianificatore di situazioni scioccanti, come nella recente diatriba con i vegani. Cruciani ha detto “Io non pianifico proprio nulla, sono un istintivo, le associazioni che tentano di togliere il coniglio dalla tavola mi stanno realmente sulle palle e reagisco di conseguenza”.
La discussione ha affrontato poi il tema dell’evoluzione delle emittenti radiofoniche, analizzando come esistano in Italia due tipi di strutture: ci sono radio che restano in piedi, ben salde, grazie al lavoro dei loro direttori che hanno portato il marchio a diventare così forte da non poterne scalfire i format, indipendentemente dagli speaker, e poi ci sono radio in cui le personalità di alcuni programmi sono diventate davvero decisive per gli ascolti.
Anche Platinette, dopo uno scambio di battute ironiche con Cruciani, ha raccontato il suo rapporto con la radio. “RTL, primo canale radiofonico negli ascolti in Italia ha fatto della normalità un elemento fondamentale e dopo una vita di esagerazioni trovo eccitante passare dal peccato alla virtù” ha detto Coruzzi, che durante il dibattito ha anche dichiarato che entrerà a far parte della squadra di Cappato, candidato sindaco di Milano con i Radicali “l’unico gruppo ancora indenne alle brutture della politica” ha concluso Platinette.
Giulia Ceccagno