Alle 16,30, in Sala Priori dell'Hotel Brufani, sì è svolta la presentazione del libro “Russian Interiors”, frutto postumo del lavoro del fotografo Andy Rocchelli, ucciso a maggio del 2014 mentre si trovava in Ucraina per documentare il conflitto in atto.
L'incontro è stato tenuto da Gabriele Micalizzi, fotogiornalista del collettivo Cesuralab (www.cesura.it), di cui nel 2008 è stato fondato fondatore, sotto la direzione artistica di Alex Majoli, insieme allo stesso Rocchelli.
“Andy era una colonna portante del nostro gruppo” ha ricordato Micalizzi “ed era quello più 'fotogiornalista' noi. Faccio un po' fatica a parlare lucidamente di lui, solo l'anno scorso si trovava a presentare il suo progetto proprio qui, al mio posto”.
Prima di seguire la guerra nel Donbass, Rocchelli aveva lavorato in Kirghizistan e in seguito aveva seguito i tumulti di Meidan. Il suo modo di fare il reporter era molto diretto: andare sul luogo, osservare i fatti e raccogliere informazioni. Spesso lavorava con Andrei Mironov (deceduto poi nella stessa circostanza di Rocchelli), giornalista e attivista molto abile nel muoversi in teatri di crisi, col quale si era col tempo consolidata una forte amicizia, oltre che uno stretto rapporto di collaborazione.
“Per documentare il conflitto ucraino Andy aveva scelto uno stile diverso dal solito, meno ruvido: aveva deciso di raccontare la guerra utilizzando i volti e gli sguardi, catturati dal suo obiettivo, delle persone nascoste negli shelter per sfuggire ai bombardamenti”. Rocchelli, però, aveva bisogno di finanziare il progetto (in quel periodo doveva abitare a Mosca, città costosa) e così accettò di realizzare book fotografici per donne in cerca di marito. Il lavoro consisteva nel recarsi a casa loro e fotografarle come desideravano, nei luoghi e nelle pose in cui richiedevano di essere immortalate. È da questa raccolta di ritratti domestici che si è poi sviluppato il libro “Russian Interiors”. Non si tratta di un semplice book fotografico di signore, bensì di una indagine, attraverso immagini, della vita, delle speranze e dei desideri di queste donne, con cui il fotografo riuscì a creare un rapporto di intimità. Per trovare i soldi necessari al pubblicare “Russian Interiors”, Rocchelli, insieme ai suoi colleghi del Cesuralab, decise di ricorrere a Kickstarter, un sistema di croudfunding. La raccolta fondi andò a buon fine, ma prima che l'opera potesse vedere la pubblicazione, l'autore, mentre si trovava in Ucraina, venne ucciso. “A questo punto io e gli altri colleghi siamo rimasti col suo lavoro, decidemmo di pubblicarlo e andò benissimo: fece sold out in due settimane e venne selezionato due volte come miglior libro dell'anno 2014. Siamo molto entusiasti del progetto, l'unico grande rammarico è che Andy non abbia potuto vedere tutto questo. Ma noi suoi colleghi abbiamo un compito: promuovere il suo lavoro per farlo conoscere a più gente possibile”.
Daniele Conti