SIRIA: GIORNALISTI RACCONTANO LA SPERANZA

Come viene raccontata la Siria dentro e fuori i confini della guerra? E qual è il ruolo del giornalismo locale siriano? Queste alcune delle domande poste oggi durante l’incontro tenutosi alle ore 16 presso il Centro Servizi G. Alessi, dal titolo “Siria: giornalisti raccontano la speranza”.  Ospiti Antonella Palermo di Radio Vaticana, Marcell Shehwaro, giornalista del Dispatches from Syria, Lorenzo Trombetta, scrittore e giornalista dell’Ansa ed Eva Ziedan, archeologa siriana. L’incontro ha avuto lo scopo di descrivere accuratamente il ruolo del giornalismo coraggioso, quello di frontiera, che racconta gli orrori della guerra e dei conflitti interni in Siria, che continuano ancora oggi a fare vittime.

Uno spazio è stato anche dedicato a Mahmoud Hamad, di cui è stato mostrato un video nel quale il giornalista dichiara che  il suo è un giornalismo che racconta, che va oltre l’etica del giornalista per andare verso un giornalismo d’esperienza, di ribellione. Sulle elezioni del 13 aprile, egli sostiene pesantemente che il governo fa e farà di tutto per oscurare la lotta interna al potere, lo stesso che chiude le porte senza tener conto della salvaguardia dei suoi cittadini, che intanto muoiono per le strade. Lo scrittore e giornalista Lorenzo Trombetta ha invece mostrato al pubblico presente alcune immagini dimostrative dell’attuale situazione siriana, in particolare una cartina che mostra i confini di frontiera che impediscono collegamenti territoriali. Marcell Shehwaro, giornalista di Dispatches from Syria, ha esposto le sue considerazioni sul personale lavoro di blogger e giornalista siriana, raccontando della figura di Bashar Al Assad, terrorista definito come vero fautore del conflitto siriano. Il conflitto siriano – continua Marcell Shehwaro – è un conflitto internazionale per ottenere la democrazia. La sua scrittura serve agli altri per andare oltre gli stereotipi sui siriani, visti spesso come poveri, indifesi ma anche cattivi; una scrittura, la sua, che serve anche come fonte di ispirazione, ma soprattutto Marcell Shehwaro scrive per non dimenticare. L’incontro si è concluso con l’intervento dell’archeologa Eva Ziedan, che invece ha fortemente sostenuto che quella siriana non è una ribellione, piuttosto una catastrofe, che ha comportato più di 70mila morti e 25 milioni di profughi in fuga.

Mohamed Maalel