“Siamo al centro di una trasformazione importante per quanto riguarda il mondo dei video. Facebook quando è nato, non era altro che un database di profili, adesso la situazione è completamente cambiata: il 40% del tempo speso su facebook è dato dalla visione di video”. Queste le parole con cui la responsabile per le Media Partnerships di Facebook Italia, Livia Iacolare, ha aperto il workshop, organizzato da Facebook, tenutosi nella Sala Raffaello dell’Hotel Brufani in occasione della dodicesima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo.
Il 50% del traffico totale dei dati mobile è attualmente rappresentato da video, percentuale destinata a crescere almeno del 25% nei prossimi anni. La nuova prospettiva che si sta delineando in modo sempre più deciso ha portato Facebook ad apportare numerosi cambiamenti nell’algoritmo che regola il news feed, migliorando la ricerca e la distribuzione di video all’interno della piattaforma.
A tal proposito, spiega Livia Iacolare, negli Stati Uniti, è stato recentemente introdotto Facebook Watch, una nuova piattaforma interna al social network accessibile da computer, tablet, smartwatch e tv, dedicata alla visione e alla condivisione in tempo reale di contenuti video. Watch si suddivide in due sezioni, la prima dedicata ai nuovi show, ai video più chiacchierati e a ciò che stanno guardando gli amici; la seconda è una watchlist, un elenco contenente tutti i contenuti ritenuti interessanti dal singolo utente, dove vengono tempestivamente notificate le novità in arrivo. “Le caratteristiche di Watch sono quelle di riuscire a creare una community, di contenere video, postati con regolarità, più lunghi di quelli presenti nel news feed completamente pensanti per Facebook; si tratta di format studiati per prevedere un’interazione con il pubblico” commenta Livia. Un’altra app lanciata da Facebook per fornire agli influencer la possibilità di editare i propri video live come se fossero dei veri e propri programmi TV è Facebook creator app.
Anche per quanto riguarda le Facebook stories, i video hanno una rilevanza centrale: il 40% delle stories sono video, più del 60% con l’audio attivato. Questo perché si tratta di un formato immediato, versatile che dispone di numerosi strumenti che riescono a rendere anche l’immagine più anonima divertente e curiosa.
A concludere il workshop, raccontando la loro esperienza all’interno di due redazioni emergenti, Daria Bernardoni, direttrice editoriale di Freeda, e Andrea Rasoli, fondatore e Ceo di The vision.
“In un momento storico e sociale di enorme cambiamento della figura della donna, il progetto Freeda nasce con l’obiettivo di raccontare questo cambiamento, concentrandosi su quella generazione di donne, dai 18 ai 34 anni, che non veniva rappresentata. Per farlo abbiamo scelto una strategia che ha molti punti in comune con Facebook: progettare contenuti mobile e soprattutto video, cercando di mantenere un tono di voce riconoscibile e deciso” racconta la Bernardoni.
Anche Andrea Rasoli racconta l’idea che sta dietro al suo progetto: “The Vision nasce sullo spunto di una lacuna che si è venuta a creare in Italia, nell’audience dei 18-40, per una questione di progressivo invecchiamento delle teste pensanti di alcune realtà. The Vision si pone quindi l’obiettivo di fare da ponte tra la cultura della metà del novecento a quella attuale, pubblicando una grande quantità di contenuti editoriali dalla politica, attualità, cultura fino alla più moderna tecnologia e design”.
Virginia Morini