Strumenti per il giornalismo digitale

Hotel la Rosetta, ore 17.30

Raccogliere le segnalazioni dei lettori, editare testi in mobilità, individuare i tweet inviati sui luoghi delle notizie a caccia di nuove fonti per le interviste. Il web offre molti strumenti gratuiti (o quasi) per i giornalisti che lavorano sul web. A svelare qualche trucco ai curiosi del festival ci hanno pensato Mario Tedeschini Lalli, giornalista del gruppo Espresso e Carlo Felice Dalla Pasqua, responsabile del Gazzettino.it. Entrambi membri dell’Ona, l’Online news association, organizzazione no-profit dei giornalisti digitali.
«L’universo digitale ha cambiato molti parametri delle relazioni umane. Il digitale non è una tecnologia, è una cultura. Qualsiasi giornalista è tenuto a conoscerlo, anche se scrive sulla pergamena» spiega Tedeschini Lalli, sottolineando l’importanza di conoscere i mezzi open source forniti dalla rete anche per i cronisti di carta stampata, tv e radio.  Alcuni consigli per i free-lance. «Mai imitare le testate tradizionali, ma trarne ispirazione. È indispensabile creare linguaggi nuovi, anche sperimentando – prosegue Dalla Pasqua -. C’è differenza tra il giornalismo multimediale, che affianca i vari mezzi e quello polimediale, in cui i media comunicano tra loro e rimandano l’uno all’altro. Un esempio di progetto all’avanguardia, complesso e sofisticato, che dimostra le enormi possibilità del web di oggi è ‘The snow fall’ del New York Times (http://www.nytimes.com/projects/2012/snow-fall/). Con l’avvento di tablet e smartphone tutti hanno in mano  strumenti potenti per raccontare storie e divulgarle all’utenza più vasta. Ecco i programmi per farlo al meglio.
Per editare i testi in mobilità non si può fare a meno di Libre Office e Pages (Keynote e Numbers) per tablet e smartphone iOs. Da non lasciarsi scappare anche Evernote e Evernote smart notebook: una sorta di agendina Moleskine digitale, che offre il vantaggio della scrittura a mano e la possibilità di confezionare testi e salvarli sul cloud. Anche per catturare file audio il web mette a disposizione molti software utili e gratuiti entro un certo limite di utilizzo. Uno su tutti è SoundCloud (gratis per i primi 120 minuti), una sorta di ‘You-tube dell’audio’ con cui è possibile registrare tracce sonore e “embeddarle” sulla propria pagina web. Degno di nota anche SoundNote (per iOs) e la sua versione per Android AudioNote: programma ideale per non perdere neanche una frase durante le conferenze stampa. Permette di prendere note a penna e al tempo stesso registrare tracce audio. Gli appunti sonori,  sincronizzati con lo scritto, integrano le parti mancanti del testo in automatico.
Per girare e montare video si segnalano invece Socialcam e Google+Hangout, ideale per dirette di buona qualità. Mentre per le foto ci sono il più noto Instagram, e Burst Mode, che consente di catturare un fermo-fotogramma. Come l’istantanea dell’arrivo al traguardo di un ciclista, ad esempio. Anche per creare mappe e grafici la rete offre molte applicazioni. Non sempre gratuite, ma ricchi di potenzialità. Consigliato Geofedia.com: basta selezionare un’area geografica, ad esempio un quartiere, e il programma individua tutti i contributi pubblicati online da chi si trova in zona: dai tweet inviati, agli scatti di Instagram o Picasa localizzati nelle vicinanze. Utile ai cronisti locali per rintracciare fonti e persone da intervistare.  Interessante anche Ushahidi, applicazione nata nel 2007 in Kenya per tenere traccia delle rivolte popolari. È un software open source, facile da scaricare e installare. Si tratta di uno strumento di crowdsourcing tramite il quale i cittadini possono inviare le proprie segnalazioni (con foto, testi) alle redazioni. Per realizzare efficaci liveblogging (ovvero dirette sul web in tempo reale) si segnalano invece Storify vip, che consente di aggregare materiali dalla rete o dai social network, commentarli, e pubblicarli sul proprio portale sotto forma di racconto e Spundge, utile aggregatore anche di feed rss».

Erika Tomasicchio