Te la do io la Cina

Centro Servizi G.Alessi, ore 10.00

Alle ore 10.00 al Centro Servizi G. Alessi si è svolto un incontro dal titolo “Te la do io la Cina”, presentato da Federico Fioravanti, giornalista e docente. Gli ospiti della mattinata hanno analizzato la situazione cinese nell'economia mondiale e il peso che il paese più popoloso del mondo ha sulle dinamiche quotidiane del mondo intero, soprattutto grazie alla propria esperienza personale. I relatori, infatti, provenivano da varie esperienze lavorative: Rui Chenggang, direttore China Central Television, Laure de Carayon, fondatrice di China Connect, Romeo Orlandi, vicepresidente dell'Osservatorio Asia, Luca Vinciguerra, corrispondente in Cina per Il Sole 24 Ore, e Pio D'Emilia, corrispondente per Sky Tg 24. Il tema centrale dell'incontro è stato il grande incremento del Pil degli ultimi anni, con un dato del 7.7% nell'ultimo trimestre. Romeo Orlandi ha parlato di questi dati spiegando come rappresentino un assestamento rispetto ai numeri precedenti in grado di raggiungere anche un incremento del 12%. Orlandi ha spiegato, inoltre, come sia nato queste processo e come le economie cinesi e occidentali siano legate a doppio filo. L'economia del “Dragone”, infatti, si basa soprattutto sull'export ed è per questo che la crisi occidentale, con il conseguente brusco calo dei consumi, potrebbe generare un contraccolpo anche in oriente. Rui, invece, si è concentrato maggiormente sul lento adeguamento degli standard di qualità poiché, secondo lui, nonostante sia molto difficile fare previsioni, il passaggio da una produzione basata sulla quantità a una in grado di migliorare la qualità del prodotto potrebbe far continuare la grande cavalcata dell'economia cinese anche nei prossimi decenni. Stesso discorso fatto da Luca Vinciguerra, corrispondente da Shangai che, analizzando l'economia cinese, ha continuato il percorso intrapreso da Rui nella sua analisi di quantità e qualità, spiegando anche i motivi per cui si parla poco della Cina nel nostro paese, motivi da rintracciare nella costante ricerca di sensazionalismo e stereotipi. Diverso l'approccio di Laure de Carayon, non giornalistico ma pubblicitario, spiegando come non sia stato facile entrare nella mentalità del popolo cinese, popolo che preferisce i propri prodotti per quanto riguarda i beni di consumi ma cerca costantemente, all'estero e soprattutto in Europa e USA, i beni di lusso. Importante anche il contributo di Pio D'Emilia, storico corrispondente dal Giappone, in Cina da più di un anno e che proprio grazie alle proprie esperienze precedenti ha potuto comparare le due economie, simili poiché basate entrambe sull'export. La differenza sta nel sapersi adattare e investire in infrastrutture, cose che non ha fatto il Giappone nel decennio scorso registrando un brusco passo indietro della propria economia. In chiusura si è parlato anche dell'espansione nell'uso di internet e di come la Cina si stia evolvendo anche nell'utilizzo dei Social Network.

Giuseppe Fontana