Questo il titolo del convegno tenutosi mercoledì 13 aprile presso il centro servizi G. Alessi di Perugia, all’interno della rassegna giornalistica della V edizione del Festival Internazionale del Giornalismo.
Ospiti dell’incontro sono stati Sergio Cecchini, direttore comunicazione MSF Italia; Paola Mazzoni, anestesista e operatrice umanitaria di MSF; Giovanni Porzio, di Panorama e Paola Zanuttini de ‘il Venerdì’ de La Repubblica.
Si è parlato delle differenze mediatiche tra il terremoto haitiano avvenuto il 12 gennaio 2010 che ha provocato oltre duecentomila vittime e le piogge monsoniche che hanno scatenato le alluvioni in Pakistan nell’agosto 2010 provocando duemila vittime.
“La tragedia haitiana – ha detto Porzio – è stata una tragedia improvvisa e catastrofica; quella pakistana, invece, si è svilupata in un periodo temporale più lungo. Questo ha permesso un aiuto umanitario rapido e immediato verso la popolazione haitiana e uno più lento nei confronti di quella pakistana”. “Tutto ciò – ha proseguito ancora Porzio – causa il fenomeno noto denominato ‘stanchezza dei paesi donatori’”.
Ha preso poi la parola la Zanuttini che ha fatto delle riflessioni su Haiti dicendo che “E’ criminale raccontare l’emergenza senza raccontare ciò che c’è stato prima” alludendo alla situazione politico-culturale del paese haitiano.
Sulla situazione del Pakistan è intervenuta la Mazzoni che con MSF ha vissuto una missione umanitaria in maggio e giugno 2010 (prima dell’alluvione, ndr) raccontando nei minimi dettagli come un operatore di MSF vive quotidianamente durante le missioni. Ha citato anche i due principi cardine della ONG quali sono la neutralità e l’indipendenza. Inoltre, ha spiegato come il tasso di mortalità materno-infantile sia altissimo dovuto in primis allo scoppio di mine che drammaticamente dilaniano i corpi di bambini innocenti.
Durante l’incontro si è discusso anche di come, nonostante la Dichiarazione Universale dei diritti dell’infanzia, vengano giorno per giorno violati questi diritti in tanti paesi del nostro pianeta.
Altro punto focale dell’incontro è stato l’analisi dei rapporti tra la stampa e le ONG sottolineando la questione di come le notizie in alcuni contesti sia meglio tenerle riservate. La situazione è ancor più complessa quando si ha a che fare con i militari dove invece esistono, da parte loro, problemi di vera e propria censura.
Luca De Cristofaro