Si è concluso alle 12,00 alla Sala Raffaello dell'Hotel Brufani il panel dal titolo “#USTOO: abusi sessuali, minacce di genere e libertà di stampa” con Susan McKay, Jina Moore, Alexis Okeowo e Bruce Shapiro. Si parla di come gestire le notizie inerenti agli abusi sessuali, come dialogare con le vittime e con i carnefici nel momento in cui viene scritta una notizia e di come anche nell'ambiente giornalistico sia sempre più facile intercorrere per le donne in molestie nei luoghi di lavoro. Il movimento #Metoo (“anch'io”) nasce per dare voce a chi si è trovato ad affrontare problemi di questo genere o ha subito abusi. Forte importanza è stata data alla questione a seguito dello scandalo del colosso cinematografico di Hollywood Harvey Weinstein. Durante l'evento, per presentare l'argomento centrale del panel-discussion, è stato proiettato un video dal titolo “Let's talk” del Dartcenter.org in cui numerose giornaliste hanno raccontato in prima persona la propria esperienza in campo di violenze ed abusi sessuali. La prima a prendere parola è Jina Moore che racconta come si trovi spesso a dover parlare con donne che hanno subito minacce sottolinea l'importanza di raccontare come si è sopravvisute allo stupro. La seconda a prendere parola è Alexis Okeowo che racconta come sia fondamentale per un giornalista durante le inchieste di trovarsi nei luoghi in cui la vittima ha vissuto, avendo la possibilità di entrare a stretto contatto con amici e conoscenti. Com'è possibile per chi lavora in questo settore difendersi dalle potenziali minacce all'interno del proprio luogo di lavoro? Come bisogna relazionarsi con le vittime degli stupri e i loro carnefici durante la stesura di un articolo? Queste alcune delle domande che emergono durante l'incontro. Si parla dunque della metodologia della scrittura, fondata sul “fidati ma verifica” come sostiene la Moore. Bisogna dunque cercare di capire il proprio interlocutore prima di poterne scrivere la storia. Ad esempio la Moore racconta come faccia una conversazione preliminare in cui chiede a chi ha davanti se sia davvero sicuro di volerne parlare. La Okeowo racconta un aneddoto legato ad un caso a cui ha lavorato in cui un marito ha abusato sessualmente della moglie e delle difficoltà che ha trovato nel relazionarsi con la coppia cercando di trovare appoggio in due interpreti che rendevano la conversazione quanto più sensibile. Pone inoltre l'accento su come sia in notevole aumento la casistica sulle donne minacciate o abusate all'interno del mondo giornalistico e di come questa disugaglianza uomo-donna sia visibile anche nella remunerazione e nei ruoli. Bruce Shapiro racconta come ad oggi siano stati compiuti degli studi che indicano al giornalista come comportarsi in situazioni di “pericolo” come ad esempio il difendersi in situazioni di guerra ma non vi è ancora quasi nessuno che prepara tali figure a difendersi dalle violenze sessuali.
Federica Gorgone