Sabato 18 aprile, quarto giorno del Festival Internazionale del Giornalismo, alle ore 11 in Sala dei Notari, si è tenuto l'incontro dal titolo “Verso una Costituzione per Internet?”, in cui si è discusso di Rete, regolamenti e diritti. Si sono confrontati in questo panel la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, l'onorevole di Scelta Civica Stefano Quintarelli e il giornalista e scrittore, esperto di internet e tecnologia, Massimo Mantellini. Ha introdotto e moderato la discussione il giornalista de Il Sole 24 Ore, Luca De Biase.
Boldrini ha presentato la “Dichiarazione dei diritti di Internet”, un testo elaborato dalla Commissione per i diritti e i doveri in Internet (copie della bozza del documento sono state distribuite al pubblico in sala). «Mi sono impegnata ad istituire una commissione ad hoc, composta non solo da politici, ma anche da esperti del settore: informatici, giuristi, giornalisti... Persone con sensibilità diverse, il cui lavoro, coordinato da Stefano Rodotà, ha prodotto una carta di principi, con alcuni punti volutamente lasciati aperti. Il legislatore infatti non deve fornire delle norme strette, ma indicare delle linee guida, volte in particolare a tutelare i diritti dei cittadini, difendendoli da interessi che eventualmente si contrappongono loro». All'osservazione di De Biase, secondo il quale questa consultazione non ha ottenuto risultati notevoli, la presidente della Camera ha replicato che a suo avviso l'iniziativa ha visto una partecipazione adeguata, e che non andrà a costituire un episodio isolato.
Mantellini ha quindi dichiarato di condividere queste speranze, e di credere nella buona fede del progetto, ma ha anche espresso il timore di vedere un domani una Rete meno libera. «È necessario che il Parlamento e il governo prendano una posizione chiara, spero che dalle parole la politica passi presto ai fatti». Il deputato Quintarelli, che ha fatto parte della Commissione, ha a questo proposito sottolineato la complessità della macchina parlamentare, che purtroppo porta a dilazionare i tempi di approvazione dei provvedimenti legislativi. Ha inoltre espresso il desiderio che la Commissione superi il suo status occasionale e provvisorio: «Alla Camera abbiamo promosso una raccolta firme per istituire una Commissione permanente che si dedichi al tema del digitale. Ormai il digitale è una dimensione del mondo: molti cittadini svolgono le loro attività lavorative, economiche e sociali esclusivamente in Internet. Sono tuttavia consapevole che, per quanto necessario, il passaggio a una Commissione permanente non possa avvenire in tempi rapidi. Ci sono circa mille politici in Parlamento e solo tre di essi, tra cui il sottoscritto, sono informatici, di conseguenza bisogna smuovere diverse sensibilità».
Le domande del pubblico hanno toccato questioni rilevanti in tema di regolamentazione del digitale: la net neutrality, il rapporto tra diritto all'oblio e diritto all'informazione, l'opportunità di una specifica legge per Internet che si inserisca nel più ampio contesto normativo dello Stato, l'autoregolamentazione della rete. Mantellini, rispondendo a un intervento critico circa le effettive capacità della politica di intervenire a garantire i diritti dei cittadini digitali, ha osservato: «Riconosco che una pressione sulla politica da parte di lobby che vogliono tutelare i propri interessi c'è e c'è sempre stato. L'unica strada che possiamo percorrere per contrastare il fenomeno è parlare di questi temi di più e il più chiaramente possibile. Le lobby si nutrono dell'opacità che sussiste intorno alle discussioni sui diritti e le regole della Rete, è necessario promuovere la massima trasparenza possibile in materia».
La presidente Boldrini ha quindi concluso indicando quali sono i prossimi passi che la politica dovrà compiere. «L'obiettivo ora in Parlamento è, a partire dal testo elaborato dalla Commissione, dare forma a una mozione che impegni il governo a farsi promotore della difesa dei diritti dei cittadini, non solo in ambito nazionale ma anche e soprattutto nelle sedi internazionali. Se Internet è considerato un diritto, allora la sua fruizione deve essere garantita a tutti. Oggi molti non hanno ancora accesso alla banda larga, quindi il nostro sforzo deve andare in questa direzione: rendere Internet sempre più accessibile. La banda larga sta allo sviluppo come l'acqua sta all'agricoltura».
Daniele Conti